Voss Osnago, i sindacati: “Vertenza e presidio vanno avanti per salvare 70 posti di lavoro”

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Domani, giovedì, incontro online tra le parti sulla cassa Covid e audizione in Regione

I sindacati: “La proprietà parla di smantellare lo stabilimento e licenziare i lavoratori. Ma bisogna lavorare per mantenere l’area industriale”

OSNAGO – Bene la presenza dei rappresentanti della proprietà al tavolo dell’unità di crisi in Provincia, ma “i presupposti della trattativa, però, non sono corretti”. A parlare sono i sindacalisti della Fim Cisl e Fiom Cgil, dopo l’incontro di ieri, martedì 5 gennaio, in Provincia.

“La presenza al tavolo è positiva anche se è il frutto di grandi pressioni da parte delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali, ma non si può accettare che si parli solamente di smantellamento dello stabilimento e di licenziamento dei lavoratori e delle lavoratrici come indicato dall’azienda”.

Nel comunicato diffuso dai rappresentanti dei lavoratori si sottolinea come “la proprietà abbia chiesto, in via preliminare, la possibilità di portare via i macchinari e materiale dallo stabilimento. Le Organizzazioni Sindacali hanno risposto che lavorano per salvare i posti di lavoro e quindi che lo stabilimento deve rimanere così com’ è e non deve essere in alcun modo svuotato da macchinari e materiali Vogliamo che siano messe in campo tutte le opportunità che diano un futuro occupazionale. Compresa una possibile reindustrializzazione dell’area”.

Domani, giovedì 7 gennaio, ci sarà un nuovo incontro tra le parti, ovvero le organizzazioni sindacali e la direzione aziendale, online sull’applicazione della cassa integrazione per Covid-19, e nel pomeriggio un incontro online con la IV commissione regionale, per aggiornamenti. “Ringraziamo i lavoratori e le lavoratrici per la tenacia che li ha portati a presidiare il sito produttivo anche con condizioni meteo avverse e diciamo grazie anche a tutti coloro che hanno mostrato e continuano a dimostrare solidarietà. Detto questo, la vertenza è ancora aperta, il presidio continua, e si lavorerà per tutelare al massimo gli interessi legittimi dei lavoratori. E ciò significa salvaguardare lo stabilimento e i posti di lavoro”.