Metalmeccanica: dopo la stagnazione, calano produzione e fatturato

Tempo di lettura: 3 minuti

Dati negativi nell’ultimo trimestre del 2018

Sul territorio fatturato in calo del 6% sul precedente trimestre

LECCO – Si è svolta oggi a Roma la presentazione dei risultati dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica che ha reso noti i dati relativi all’andamento del comparto metalmeccanico nel quarto trimestre 2018.

In particolare, la produzione industriale nella parte finale del 2018 lascia emergere, a livello nazionale, un significativo peggioramento dopo tre trimestri comunque caratterizzati da una fase di stagnazione.

Nel periodo ottobre‐dicembre l’attività metalmeccanica ha infatti registrato una caduta dell’1% rispetto al trimestre estivo e una variazione tendenziale ridottasi al +0,8%, dopo un primo semestre dell’anno che mostra ancora tassi di crescita oscillanti intorno ai 4,5 punti percentuali. Mediamente nel 2018 i volumi di produzione, grazie ai trascinamenti positivi acquisiti nell’ultima parte del 2017, sono risultati in crescita del 2,8%.

Un quadro simile a quello del territorio, dove, secondo le rilevazioni dei Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como riguardanti le tre province – ma dove il quadro per le sole aree che fanno capo a Lecco e Sondrio è speculare – nel secondo semestre 2018 i dati relativi al settore metalmeccanico mostrano una fase di marcato rallentamento congiunturale di tutti gli indicatori, in coerenza con l’andamento generale e trasversale ai diversi settori.

La diminuzione è superiore al 4% per domanda e attività produttiva mentre raggiunge quasi i sei punti percentuali nel caso del fatturato. Le previsioni per i primi sei mesi del 2019 evidenziano una fase di recupero rispetto a quanto rilevato a fine 2018 con indicatori che assumono per ora carattere positivo (+1,6% per la produzione e +2,4% in media per ordini e fatturato).

Le realtà del campione segnalano livelli occupazionali che si mantengono stabili nel secondo semestre 2018. Anche le previsioni per i primi sei mesi del 2019 su questo fronte risultano orientate alla conservazione dei livelli.

Il presidente Riva: “Settore metalmeccanico in difficoltà”

“Come ha evidenziato anche l’indagine di Federmeccanica – commenta il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva – l’industria metalmeccanica, che ha però un peso molto significativo sull’economia dell’intero Paese, si trova in una situazione molto variegata, segnata sostanzialmente dalla stagnazione, con il rischio di andare verso la recessione. Sicuramente influiscono gravi elementi generatori di incertezza: il rallentamento dell’economia globale, i rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina, la frenata della produzione in Germania e le incognite sulla conclusione della Brexit, oltre all’instabilità interna che rende il contesto economico ancora più complesso”.

“Inoltre – continua Lorenzo Riva – come emerge sempre a livello nazionale, il 48% delle aziende metalmeccaniche ha difficoltà a reperire personale qualificato. In particolare, il 42% delle aziende non trova i profili con competenze altamente tecnologiche avanzate e digitali; mentre il 45% delle aziende fatica a reperire persone con competenze tecniche di base tradizionali. A questo, si aggiunge il fatto che un’azienda su 5 si dichiara non soddisfatta delle competenze del personale assunto”.

“In questo contesto non possiamo che ribadire l’importanza di un avvicinamento fra scuola e impresa e dell’alternanza scuola-lavoro – evidenzia il Presidente della Categoria Merceologica Metalmeccanico di Confindustria Lecco e Sondrio, Antonio Bartesaghi. Infatti, sempre secondo quanto rilevato a livello di sistema Paese, il 61% delle imprese del settore ritiene che lo strumento, dopo il forte ridimensionamento delle ore previste, non sia più consono per consentire agli studenti di fare un’esperienza efficace. Per questo chiediamo la reintroduzione per gli istituti tecnici e professionali delle 400 ore di alternanza e delle risorse per le Scuole”.