Moria di imprese e negozi, Pil e consumi ancora in calo

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negozio-chiusoLECCO Sono ancora una volta le statistiche a far emergere il malessere dell’economia lecchese e in questo caso si tratta dei dati resi noti mercoledì nell’ambito della giornata contro l’illegalità promossa dalla Confcommercio che rivela il saldo fortemente negativo tra le aziende che hanno aperto e quelle che hanno chiuso nei primi nove mesi dell’anno.

Una conta che non lascia scampo e la differenza complessiva tra imprese nate e morte da gennaio a settembre fa segnare la perdita di 107 aziende in provincia di Lecco, ma ogni singola categoria ha il suo segno “meno”: -92 imprese manifatturiere, cento imprese in meno nel settore delle costruzioni, -72 nel commercio e -61 attività al dettaglio, altrettante in meno nei servizi di alloggio e della ristorazione.

Il calo è visibile anche a livello nazionale (-4.598) ma non in Lombardia dove l’apertura di nuove imprese supera ampiamente il numero delle chiusure (+ 1.491) sulla spinta di Milano (+2.529), unico capoluogo a far rilevare un saldo positivo insieme a Brescia (+2) e a Bergamo (+312).

In provincia di Lecco il tessuto imprenditoriale conta oltre 26,8 mila imprese registrate di cui il 22% nel commercio.

Resta negativo sia a livello lombardo che lecchese il Prodotto interno lordo medio per abitante: in Lombardia si è passati da una variazione del -1,3% nel periodo tra 2008-2012 al -1,9% del solo 2013; nel lecchese, invece, dal -3,3% dei primi quattro anni dall’inizio della crisi al -1,2% dello scorso anno.

Ancora in calo i consumi, a Lecco scesi di ben il 2,8% nel 2013 e del 3,5% a livello regionale. Riguardo al mercato del lavoro, invece, gli occupati lo scorso anno sono stimati in 145 mila in provincia di Lecco, il 6% in meno rispetto al 2007, quando il tasso di disoccupazione era al 2,6% contro l’8% fatto registrare nel 2013.