Dolzago. Proteste alla Spreafico Frutta, la Cgil contro i Cobas

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Situazione tesa alla Spreafico Frutta di Dolzago, scontro tra sindacati

La Cgil ai Cobas: “No pressioni all’azienda, serve un clima costruttivo”

DOLZAGO – La Filcams Cgil Lecco ha aperto formalmente lo stato di agitazione delle lavoratrici e lavoratori che svolgono i servizi della lavorazione della frutta nell’azienda Spreafico di Dolzago.

Questi reparti, spiegano dal sindacato, sono gestiti da Cooperativa Spazio Lavoro e Pull Log Service Srl. “

Quanto avvenuto negli ultimi giorni risulta a nostro avviso inacettabile” afferma Barbara Cortinovis, segretario generale Filcams Cgil Lecco. Le motivazioni della procedura sono riconducibili alla condizione che si è venuta a creare con le proteste di lunedì scorso, “contravvenendo – spiegano dalla Cgil – all’impegno sottoscritto nell’incontro in prefettura lo scorso 18 agosto, dove anche il sindacato intercategoriale Cobas aveva garantito la sospensione di ogni protesta. Ma così non è stato”.

Lunedì notte sarebbe stato effettuato il blocco delle merci in entrata, “e sono state fatte forti pressioni alla Cooperativa Spazio Lavoro, e alla stessa Spreafico, chiedendo di sottoscrivere un accordo, di cui parte è tema di discussione previsto per l’incontro del prossimo 14 settembre”.

“Come Filcams Cgil Lecco – precisa Cortinovis – ci stiamo spendendo dall’inizio di questa vicenda per garantire il mantenimento della pace sociale in un’ottica costruttiva. Al tavolo di confronto vogliamo migliorare le condizioni normative ed economiche di lavoratrici e lavoratori, attraverso anche una contrattazione di secondo livello. Non è ammissibile accettare che Cobas organizzi scioperi, obbligando le aziende a sottoscrivere accordi e creando un clima di tensione e paura all’interno dei luoghi di lavoro. È chiaro che tutto questo non permette di stabilire un clima disteso tra le persone e quindi il raggiungimento degli obiettivi prefissati in questo delicato momento. La Filcams Cgil vuole garantire i diritti, e soprattutto la dignità, di tutte le lavoratrici e i lavoratori”.