La Nostra Famiglia e le polemiche sul nuovo contratto, i motivi della scelta

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Dopo il presidio di lavoratori e sindacati interviene l’Associazione

“Abbiamo sempre garantito i livelli occupazionali, agendo sulla riduzione dei costi dei servizi e ottimizzando la gestione”

BOSISIO PARINI – Dopo le polemiche e il presidio di sindacati e lavoratori in merito al Contratto Collettivo nazionale di Lavoro l’Associazione La Nostra Famiglia interviene chiarendo la situazione. Ecco la nota diffusa in giornata:

“Negli scorsi giorni l’Associazione, effettuati gli opportuni approfondimenti ed avendo verificato la sussistenza dei presupposti normativi, ha comunicato alle Organizzazioni Sindacali e al personale dipendente coinvolto la decisione di applicare, a decorrere dal 1° febbraio 2020, al personale del comparto non medico, addetto a tutte le sedi, il Contratto Collettivo nazionale di Lavoro per il personale dipendente da residenze sanitarie assistenziali e centri di riabilitazione sottoscritto a livello nazionale da ARIS – Associazione Religiosa Istituti Socio – Sanitari.

“Nessuna riduzione di stipendio”

Per tutti i lavoratori a tempo indeterminato in forza alla data del 1 febbraio 2020 non si determina alcuna variazione economica peggiorativa: in altre parole, la retribuzione rimane invariata e non subisce riduzioni, così come prevede il nuovo CCNL. La conseguenza principale, in sintesi, è l’estensione dell’orario di lavoro a 38 ore settimanali dalle attuali 36. Si chiede quindi ai lavoratori di lavorare due ore settimanali in più a retribuzione invariata: questo è vero e questa è la realtà.

I motivi della scelta

Ciò che ha spinto l’Associazione a questa scelta è la volontà di non rinunciare, anche per il futuro, all’identità e alla Missione che le sono proprie: una realtà articolata e complessa che vuole continuare a prendersi cura dei bambini e ragazzi con disabilità e con problemi dello sviluppo e delle loro famiglie. Ciò significa operare in un comparto della sanità oneroso dal punto di vista delle risorse impegnate ma non adeguatamente valorizzate sul piano dei trasferimenti pubblici che da tempo non vengono incrementati.

“Livelli occupazionali garantiti”

Fedele alla sua scelta e nonostante i risultati negativi dei bilanci di questi ultimi anni – non vi sono utili né è possibile averli – l’Associazione ha sempre garantito i livelli occupazionali, ha agito sulla riduzione dei costi dei servizi ottimizzando la gestione e non si è sottratta a nuovi investimenti sia per adeguare e costruire nuove strutture per la riabilitazione, sia per ottenere importanti risultati nella ricerca con ricadute sulla clinica, sia per dotarsi di nuove tecnologie e migliorare i processi per dare più efficienza ed efficacia alla propria attività.

Impegno formale “per consentire miglioramenti economici”

“Per completezza di informazione, e per amore di verità – concludono – l’Associazione ha dichiarato alle Organizzazioni Sindacali ed a ogni singolo lavoratore il proprio impegno formale ad individuare modalità che consentano che i miglioramenti economici che potranno essere previsti in sede di rinnovo del CCNL per il personale non medico dipendente da Strutture Sanitarie Private Laiche e Religiose sottoscritto da ARIS-AIOP e FP CGIL, CISL FPS e UIL FPL, attualmente in discussione, possano, comunque, trovare una concreta considerazione”.