Spreafico Frutta, i Cobas: “Lavoratori in cassa per aver protestato”. Il Prefetto media

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Il presidio dei Si Cobas davanti alla Spreafico Frutta di Dolzago

Un’ottantina di lavoratori in ‘cassa’. I Cobas denunciano: “Puniti per aver scioperato”

Confronto in Prefettura tra sindacato, Coop e Spreafico Frutta. Vicino l’accordo

DOLZAGO / LECCO – Si è svolto ieri, martedì, un nuovo incontro sul caso Spreafico Frutta: al tavolo del prefetto Castrese De Rosa si sono seduti i rappresentanti del sindacato Si Cobas, dell’azienda di Dolzago e delle cooperative.

Un confronto che arriva ad una settimana da un precedente incontro con l’obiettivo di disinnescare la delicata situazione che da mesi sta imperversando in una delle realtà più importanti di distribuzione di frutta e verdura.

I Cobas chiedono che vengano riammessi in azienda i circa ottanta dipendenti che oggi sono stati messi in cassa integrazione da due delle cooperative (Spazio Lavoro e Pullog Service) che forniscono lavoratori interinali alla Spreafico. Una punizione, secondo il sindacato, per aver partecipato alle proteste delle scorse settimane.

Proteste iniziate a luglio e che erano proseguite anche dopo la recente intesa raggiunta, sempre in Prefettura, per l’ottenimento di migliori condizioni economiche per i lavoratori. I picchetti erano continuati per chiedere l’allontanamento di due dipendenti definiti ‘violenti’ nei confronti di altri lavoratori, secondo quanto riferito dagli stessi Cobas.

“Sono stati messi in cassa integrazione solo i lavoratori nostri iscritti che hanno preso parte a queste iniziative – spiega Luca Estime dei Si Cobas – ma se si vuole utilizzare la cassa integrazione allora deve valere a rotazione per tutti i lavoratori, non si possono fare discriminazioni”.

Cassa integrazione richiesta dalle due cooperative a seguito del calo delle commesse subito dall’azienda, una diminuzione di lavoro dovuto al lockdown ma anche picchetti e scioperi, da quanto si apprende, avrebbero causato non pochi problemi alla Spreafico. Un clima di tensione quello vissuto in questi mesi in magazzino che ha creato divisioni tra gli stessi addetti.

“Si lasciano a casa in cassa questi lavoratori, però nel frattempo se ne assumono altri sempre attraverso le cooperative – dice Estime – li vogliono sostituire”. Nell’incontro in Prefettura si è prospettata un’intesa che prevedrebbe il reingresso graduale dei lavoratori oggi cassintegrati, assecondando la ripresa progressiva delle commesse.