Spreafico Frutta, solidarietà alla sindacalista Cgil. Intanto è ancora sciopero

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Il presidio dei Si Cobas davanti alla Spreafico Frutta di Dolzago

Solidarietà dai sindacati alla segretaria Filcams, presa di mira da un volantino dei Si Cobas

Cobas che hanno deciso di fare un nuovo sciopero davanti alla Spreafico Frutta

LECCO / DOLZAGO – Una vicenda già carica di tensione, quella dello scontro sindacale in corso da settimane alla Spreafico Frutta (si tra azienda e lavoratori che tra gli stessi sindacati) e che colleziona un capitolo decisamente spiacevole ai danni di una sindacalista della Cgil, la segretaria della Filcams Barbara Cortinovis.

Cortinovis è finita al centro di uno dei volantini del Si Cobas che accusa la segretaria Filcams di essere “impegnata a limarsi le unghie” anziché difendere i lavoratori, oltre che attaccare il sindacato confederale di essere schierato con l’azienda e addirittura con due ‘picchiatori’, lavoratori che il Cobas accusa d violenza verso altri dipendenti.

Barbara Cortinovis

“I coordinamenti donne di Cgil, Cisl e Uil di Lecco esprimono la propria condanna per gli attacchi maschilisti indirizzati alla Segretaria Generale della Filcams Cgil di Lecco – scrivono dai sindacati – Riteniamo grave che l’azione di un Sindacato sia tesa all’attacco personale di una sindacalista, una donna, nell’esercizio della sua professione. Nessuno nega l’espressione del giudizio sull’operato sulla vertenza, ma riteniamo particolarmente pericolosa ed irresponsabile la personalizzazione di una vertenza, soprattutto dentro la delicatezza di una situazione, come questa, molto complessa, molto articolata e molto delicata soprattutto per il clima che nelle ultime settimane si respira”.

Anche il segretario generale della Cgil, Diego Riva, nei giorni scorsi aveva espresso la propria vicinanza alla sindacalista: “Nessun dubbio sul modo in cui ha operato la Filcams e di chi la dirige. Non permetteremo a nessuno di utilizzare condotte sessiste per intimidire e/o snaturare la realtà delle cose. Osteggeremo con ogni mezzo (contrattuale o legale) chi pensa di poter discriminare o mettere in dubbio l’onesta di chi opera e/o è iscritto alla Cgil”.

Nel frattempo è ancora protesta

Una vertenza che sembra infinita e che prosegue ancora oggi con un nuovo sciopero dei Si Cobas davanti alla sede del magazzino di Dolzago, oltre che nelle altre quattro sedi dell’azienda.

“Se qualcuno si era convinto che la nostra iniziativa si potesse fermare davanti all’arroganza padronale le sue illusioni si sono spente nella mattinata odierna – scrivono i Cobas in una nota – Dopo due giorni di sciopero, la scorsa settimana ci siamo seduti in Prefettura per incontrare la controparte, che ha confermato la propria arroganza nell’attacco ai lavoratori i quali, per il solo motivo di aver scioperato sono stati messi in cassa integrazione dai tre fornitori, come anticamera verso il licenziamento che vorrebbero attuare utilizzando i soliti cambi appalto fasulli”.

“Tale operazione – scrivono – è una palese violazione del diritto di sciopero, che non può essere sanzionato dal datore di lavoro, per giunta con l’apertura fraudolenta e forzata dalla società committente, sui soli iscritti al S.I. Cobas, della cassa integrazione, mentre in sostituzione degli stessi continuano ad entrare lavoratori somministrati”.

L’Obiettivo dei cobas è quello di ottenere un cambio di contratto, passando dall’attuale “multiservizi” a quello del “trasporto e logistica” che garantirebbe un inquadramento economico più alto per i lavoratori.

“La lotta -scrivono – non si ferma e proseguirà davanti ai cancelli, nelle piazze o in presidio davanti alle sedi istituzionali con il supporto dei compagni di tutta la filiera, fino al pieno reintegro dei lavoratori e una data di incontro per un accordo nazionale di secondo livello che dovrà garantire pieni diritti in tutti gli stabilimenti dell’azienda ortofrutticola”.