Orari di apertura e regole. “Non soffochiamo i piccoli negozi”

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Peppino Ciresa
Peppino Ciresa - Confcommercio
Peppino Ciresa – Confcommercio

LECCO – La proposta di legge sugli orari dei negozi fa discutere. La nuova disciplina relativa alle aperture, oggetto in questi giorni di una discussione in Commissione Industria e Commercio al Senato, prevede l’introduzione di 12 giorni di chiusura obbligatoria all’anno (6 derogabili).

Ma nel testo, composto in tutto da 4 articoli e che pone alcuni vincoli rispetto alla liberalizzazione completa introdotta dal Governo Monti, si parla anche di accordi territoriali su iniziative dei Comuni, di norme anti-movida e di un fondo di sostegno alle microimprese.

“Come Confcommercio siamo favorevoli a questo intervento normativo: serve una regolamentazione minima e ragionevole per quanto riguarda gli orari dei negozi – sottolinea il presidente di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa – La liberalizzazione, anzi la deregolamentazione selvaggia introdotta dall’allora premier Monti, non ha portato alcun beneficio né alle imprese né ai consumatori. Lo dicevamo nel 2012 e lo ribadiamo con forza ancora oggi: il “sempre aperti” 365 giorni all’anno è una condizione insostenibile per le piccole imprese e i negozi di vicinato, ma alla lunga anche per i grandi. Non ci guadagna la concorrenza, né la qualità del servizio. L’unico risultato che si raggiunge è quello di soffocare i piccoli esercizi”.

E aggiunge: “Come ribadito anche a livello nazionale, questo intervento non va a stravolgere nulla ed è compatibile con i principi e le prassi prevalenti in Europa in materia di libertà di concorrenza. La logica di tutelare le piccole imprese che presidiano il territorio, che sono radicate e danno occupazione, che svolgono un servizio anche di tipo sociale, è fondamentale. Inutile rincorrere modelli che in Italia non sono accettabili. Senza dimenticare, come giustamente è stato ricordato in queste settimane in diversi tavoli, che persino in Inghilterra e Germania ci sono restrizioni alle aperture”.