Parrucchiere di Lecco vince la sua battaglia col fisco

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parrucchiereLECCO – Secondo l’Agenzia delle Entrate, i ricavi denunciati al fisco non erano veritieri e così un parrucchiere lecchese (che preferisce restare nell’anominato) si è visto rettificare d’ufficio la propria dichiarazione dei redditi con l’attribuzione di un fatturato più alto, determinato induttivamente attraverso una ricostruzione delle ore di lavoro e della resa oraria. Risultato: imputazione di ricavi maggiori della realtà, con il salasso di relative imposte e sanzioni. Oltre al danno del lavoro che cala per effetto della crisi, la beffa di un fisco che pretendeva di fargli pagare le tasse come se nel suo negozio ci fosse la coda per barba e capelli.

Ma l’artigiano non si è arreso. Con l’aiuto dell’Ufficio Fiscale di Confartigianato Lecco, ha predisposto le argomentazioni per il ricorso e ha fatto in modo che la sua buona fede venisse riconosciuta. Una recente sentenza della Commissione Tributaria Provinciale ha infatti deciso per l’annullamento dell’accertamento disposto nei suoi confronti.

Spiegano Armando Dragoni e Francesco Chirico dell’Ufficio fiscale: “Non è la prima volta che Confartigianato Lecco, raccogliendo gli elementi tecnici che sono alla base delle rivendicazioni del fisco nei confronti del settore artigiano, ha potuto assistere con forza i propri associati nel contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate, riscuotendo la giusta attenzione. In questo caso non è stato possibile raggiungere un’intesa e l’artigiano ha deciso di fare ricorso, ottenendo che venissero comprese le proprie ragioni. L’annullamento dell’accertamento è avvenuto anche grazie al fatto che abbiamo contestato la mancata osservanza di alcune regole procedurali. In particolare non sono stati rispettati alcuni diritti previsti dallo Statuto del contribuente e dalla normativa europea a tutela dei contribuenti. La Commissione ha riconosciuto queste omissioni dell’Agenzia delle Entrate e le ha dato torto”.

“Il numero di piccoli imprenditori che si rivolgono a noi per affrontare la burocrazia fiscale è in aumento, – conclude Daniele Riva, presidente di Confartigianato Lecco – e per questo il dialogo con i funzionari dell’Agenzia delle Entrate deve essere sempre franco e aperto. Sono molte le occasioni in cui ci facciamo carico di fronte all’amministrazione tributaria delle criticità espresse dagli Associati, portandole alla ribalta, quando serve, anche a livello nazionale. Lo Statuto del Contribuente, con una legge che esiste dal 2000, dispone che le relazioni tra contribuente e amministrazione finanziaria debbano essere improntate al principio della collaborazione e della buona fede. Il rapporto che auspichiamo si realizzi è proprio questo: nello spirito dello Statuto del Contribuente, vorremmo intensificare il confronto, anche preventivo, con l’Agenzia delle Entrate con l’obiettivo di evitare accertamenti induttivi errati, o sproporzionati, che creano inutili e costosi contenziosi sia per le imprese sia per la pubblica amministrazione, provocando inoltre ripercussioni negative a livello psicologico su tutto il tessuto imprenditoriale locale”.