Imprenditori, per il 50% la crisi avvantaggia la criminalità

Tempo di lettura: 2 minuti

Nella Provincia di Lecco il 46,3% delle imprese (il 35% in Lombardia ) sostiene che ci sia lo zampino della criminalità organizzata nell’offerta delle commesse, mentre il 57% delle aziende sentite sostiene che la minaccia maggiore sia la capacità della criminalità di offrire credito alle imprese bisognose di denaro. Solamente il 7,3% delle aziende interpellate invece ritiene che la crisi non avvantaggia il mondo della criminalità organizzata.

Davvero impressionanti i dati emersi dalla ricerca condotta dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, che ha coinvolto un migliaio di aziende della Lombardia, ricerca dalla quale si evince che a ‘sguazzare’ nel pieno della crisi sia la criminalità organizzata capace di trarre vantaggio da questa empasse economico-finanziaria.

Continuando a snocciolare i numeri, l’altro dato emerso è quello realtivo alla collusione delle aziende con la criminalità: per il 35% degli imprenditori interpellati chi fa affari con la malavita lo fa per trarne vantaggi economici, per il 33% si allacciano rapporti con la malavita per sopravvivire e restare sul mercato, per il 27,1% per ottenere appalti e infine solamente per il 4,6% degli interpellati non esistono imprenditori collusi con la criminalità in Lombardia.
Dall’indagine effettuata risulta infine che l’edilizia è ritenuto il settore dove viene percipita maggiormante la presenza di mafia e ‘ndrangheta (64,3%), segue il settore dei rifiuti (12,3%), quello dell’immobiliare (11,9%), quindi commercio (5,5%) e sanità (3,1%).

Qui il documento integrale della CCIAA di Monza e Brianza