POS obbligatorio per artigiani e commercianti. “Solo costi in più”

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LECCO – Meno pagamenti contanti e più moneta elettronica: va in questa direzione il decreto annunciato dal viceministro all’Economia, Luigi Casero, che dal prossimo mese obbligherà commercianti, artigiani e professionisti a dotarsi di un POS.

La novità dovrebbe scattare dal prossimo 30 settembre e prevede multe di 30 euro per tutti quegli esercenti che non accetteranno pagamenti, oltre ai 5 euro, con carte di credito o bancomat. L’intento dichiarato dal Governo è quello di contrastare l’evasione fiscale ma le associazioni di categoria hanno già mostrato le proprie perplessità, anche a Lecco dove, se la maggior parte dei commercianti si è già adeguata, non si nascono i dubbi rispetto all’utilità del provvedimento, sopratutto da parte degli artigiani.

Alberto Riva (Confcommercio)

“Da parte degli esercenti non ci sono problemi ad accettare pagamenti anche spicci – spiega Alberto Riva, direttore di Confcommercio Lecco – in precedenza era stato abbassato il limite a 30 euro e ci siamo adeguati. Praticamente tutte le nostre categorie hanno già a disposizione questo strumento. Il vero problema sono le commissioni bancarie che, nonostante le promesse, non sono mai state abbassate. Si parla mediamente di 2 euro a transazione, oltre al costo del noleggio del Pos, una spesa che varia in base agli accordi con l’istituto di credito. Quello che chiediamo è di ridurre, se non portare quasi a zero, le commissioni, altrimenti si creerebbe solo un lucro aggiuntivo per le banche”.

Vittorio Tonini (Confartigianato)

Da Confartigianato, il segretario Vittorio Tonini esprime una certa “titubanza, è quella che apprendiamo dai nostri associati. E’ un metodo di pagamento poco usato dalla clientela a cui ci rivolgiamo, solo il 10/12% chiede di pagare con bancomat o carte. Anche per questo crediamo che l’obbligo del POS sia solo una fonte di costi in più, meglio se lasciata al singolo artigiano la scelta di dotarsi o meno di questa apparecchiatura, come un servizio aggiuntivo alla propria utenza. In passato, quando era stata data questa possibilità, avevamo allacciato dei rapporti con alcuni istituti di credito, ora torneremo ad approfondire la questione. Tanti associati sicuramente ci contatteranno per avere informazioni e chiarimenti”.

Dubbi anche riguardo all’obiettivo che il provvedimento perseguirebbe: “Se è questo lo scopo credo sia inefficace. Ci sono altre modalità e strumenti per accertare i redditi e combattere l’evasione fiscale”.