Riva Acciaio: nessuna riconversione per il sito di Annone

Tempo di lettura: 2 minuti

Riva Acciaio - presidio lavoratori (4)

ANNONE – Sindacati e Claudio Riva, patron della Riva Acciaio, a confronto nella giornata di martedì nella sede milanese del gruppo: un incontro chiesto dai rappresentanti dei lavoratori per essere aggiornati sulla situazione economica della gruppo siderurgico che lo scorso anno, dopo la turbolenta vicenda dell’Ilva di Taranto, ha chiuso propria sede di Annone e provveduto alla vendita dello stabilimento veronese.

Un’azienda che ha visto quasi dimezzare il proprio fatturato rispetto al 2011, passando da oltre 1 miliardo di euro annui a 631 milioni del 2015, con il personale sceso a 4500 dipendenti (di cui 950 in Italia) dai 21.500 lavoratori in forze nel 2013 (17 mila in Italia), quando ancora l’Ilva era parte del gruppo.

Dati, questi, spiegati dal gruppo Riva ai sindacalisti di Fiom Cgil, Cisl Fim e Uilm nazionali e locali. La presenza al tavolo dei rappresentanti lecchesi dei sindacati ha permesso di portare la discussione anche sul futuro dello stabilimento di Annone, chiuso lo scorso settembre.

Rino  Maisto, Fiom Lecco
Rino Maisto, Fiom Lecco

“Riva ha ribadito che la chiusura della sede di Annone e la cessione del ramo di Verona è dovuta all’abbandono delle produzioni dedicate al settore dell’edilizia, ritenuto non remunerativo, e l’affacciarsi di altri tipi di investimento da parte del gruppo, legati all’automotive – ha spiegato il sindacalista di Fiom Lecco, Rino Maisto – Da parte nostra, la Fiom ha chiesto la riconversione del sito di Annone per poter ricollocare i lavoratori rimasti a casa ma l’intenzione del gruppo è quella di vendere il capannone e il terreno, dopo aver tentato invano di cedere l’attività produttiva”.

Dei quaranta dipendenti rimasti senza lavoro, sottolinea il sindacalista, solo sette sono riusciti a trovare un altro impiego, gli altri invece percepiranno la cassa integrazione straordinaria fino a settembre, poi scatterà la mobilità.

“Per questo è importante che le istituzioni locali e lo stesso gruppo Riva, diano una mano a questi lavoratori per ricollocarsi altrove – ha concluso Maisto- Claudio Riva, da parte sua, ha detto testualmente di non volerli abbandonare”.