Scioperano i lavoratori del Legno, presidio ai cancelli della Citterio

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SIRONE – “Sciopero riuscito”. C’è soddisfazione tra i sindacati per i risultati della mobilitazione che venerdì ha riguardato i lavoratori del comparto del legno con diversi presidi promossi in tutta la Regione, con una partecipazione complessiva stimata intorno all’80%.

Nel lecchese la protesta si è svolta fuori dai cancelli della Citterio di Sirone dove, stando a fonti sindacali, nessuno degli operai ha fatto ingresso in azienda, al contrario una decina di dipendenti degli uffici si è recato regolarmente al lavoro.

La mobilitazione, è stata indetta da Fillea Cgil, Filca Cisl e Fenal Uil, riguarda il rinnovo del Contratto nazionale scaduto lo scorso marzo. Le trattative con Federlegno hanno trovato punti di disaccordo forti, in particolare riguardo alla flessibilità che, spiegano i sindacati, l’associazione datoriale vorrebbe incrementare dalle attuali 80 ore a 140 ore, toccando anche le giornate di sabato e domenica, qualcosa di simile a quanto accade nel commercio, oltre che sulla definizione degli incrementi dei minimi contrattuali sulla base dell’indice di inflazione FOI.

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L’aumento delle ore di flessibilità non è giustificato da un aumento dei carichi di lavoro – sottolinea Giuseppe Cantatore di Fillea Cgil – Riscontriamo una mancanza di apertura da parte dell’associazione datoriale riguardo al contratto nazionale che con la crisi è uno strumento fondamentale per regolamentare mercati, contrastare forme concorrenza sleali, e garantire condizioni migliori ai lavoratori oltre che di costi del lavoro”.

 

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La mobilitazione dinnanzi ai cancelli della Citterio, sottolinea il segretario di Fillea, “non è un attacco a questa azienda, oggi parte del gruppo Molteni, lanciamo loro il messaggio sull’importanza di tornare a discutere del contratto nazionale che possa così giungere a Ferderlegno”.

Il comparto del Legno nel lecchese, spiega Cantatore, ha reagito alla crisi, soprattutto grazie alle esportazioni. Nell’industria del settore, dopo il fallimento di Grattarola, si contano circa 400 lavoratori, senza contare i dipendenti delle aziende artigiane.

 

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