Segnali positivi per l’economia lecchese, “presto per dire crescita”

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lavoroLECCO – I dati elaborati nell’ambito dell’Osservatorio rapido relativo al mese di maggio 2016 condotto dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como mostrano, rispetto ad aprile, uno scenario con indicatori associati a domanda, attività produttiva e fatturato in fase favorevole, dove l’incidenza dei giudizi di crescita è superiore a quella dei giudizi di riduzione.

Gli ordini crescono sul mercato interno per circa il 40% del campione, a fronte di un rallentamento comunicato dal 24,3% delle aziende.

Sul fronte dell’export prevale invece la stabilità della domanda (46,4%) e i giudizi di crescita e diminuzione si equiparano. L’attività produttiva risulta in crescita per circa un’azienda su tre (32,6%) e stabile per il 46% del campione; in questo contesto, l’utilizzo medio degli impianti produttivi si attesta al 63,4% della capacità totale, in ribasso rispetto alla precedente edizione dell’Osservatorio.

Il fatturato è principalmente caratterizzato da indicazioni di crescita, segnalate dal 42,5% delle aziende; mentre i casi di riduzione delle vendite interessano il 29,2% del campione. Sul versante delle aspettative per le prossime settimane il giudizio prevalente è quello di stabilità, segnalata da oltre un’azienda su due (53,1%). Il quadro di sostanziale mantenimento dei livelli è ulteriormente rafforzato dal bilanciamento tra le indicazioni di crescita e di riduzione.

Le imprese, tuttavia, comunicano anche alcune criticità, principalmente legate alla ridotta visibilità degli ordini e alle situazioni di insolvenza e di ritardo dei pagamenti. Per un’azienda su due (50,5%) il portafoglio ordini copre un orizzonte temporale di poche settimane; sempre più di un’impresa su due (54,5%) comunica di dover fronteggiare situazioni di insolvenza e ritardi nei pagamenti. Anche sul versante dei costi delle materie prime si rilevano aumenti per circa un’impresa su quattro. Nei rapporti tra le imprese e gli Istituti di credito si rilevano incrementi di spread e tassi di interesse per il 10% delle aziende, nonché aumenti delle spese e delle commissioni applicate per il 15% del campione. I giudizi sullo scenario occupazionale delineano un quadro diffusamente stabile.
“Secondo quanto emerge da questi dati sembra che la caduta si sia arrestata. Tuttavia, con queste percentuali, non possiamo certo parlare di crescita, che è invece l’obiettivo al quale tutti puntiamo” – commenta la Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Cristina Galbusera.
“Certamente l’impegno delle aziende e dell’Associazione sono molto alti, ma il Paese ha bisogno del completamento delle riforme strutturali – continua Cristina Galbusera. È inoltre fondamentale, anche per il livello territoriale, che il riassetto istituzionale in atto divenga un’occasione da sfruttare per mantenere la centralità e rilanciare la competitività. Come ho già avuto modo di sottolineare in occasione della nostra Assemblea, è importante che si operi secondo un disegno organico che, nel rivedere la presenza di soggetti e funzioni, risponda ad una strategia di interesse comune”.

“Tornando ai dati, credo che le aziende possano trovare uno stimolo nel fatto che il segnale di arresto della discesa sia presente ormai da qualche mese – conclude la Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio. Questo motiva gli imprenditori a continuare con gli investimenti negli asset strategici per acquisire maggiore competitività”.