Spiragli di futuro per Leuci, prossimo incontro il 7 febbraio

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LECCO – “Con piacere, annuncio che formalmente l’azienda ha comunicato l’adesione e la volontà di iniziare un percorso condiviso nell’ambito di un patto territoriale, coadiuvato da Regione, Provincia e Comune”. E’ l’assessore comunale Armando Volonté, durante il Consiglio Comunale di lunedì sera, a dare notizia della decisione formalizzata da Giuliano Pisati, patron della Leuci, di aprirsi ad una trattativa che potrebbe riconsegnare un futuro alla storica fabbrica lecchese.

“Non è un risultato – ha proseguito Volonté – ma il primo vero passo concreto nella direzione auspicata”.

La lettera inviata da Pisati alle istituzioni del territorio arriva a distanza di oltre una settimana dall’incontro in Provincia del 17 gennaio che sembra abbia fatto cambiare idea ai vertici aziendali: dopo una prima riunione all’Unione industriali, concluso con un nulla di fatto e con i rappresentanti della direzione che hanno ribadito l’intenzione di chiudere la ditta a fine marzo, in Villa Locatelli pare che il tavolo organizzato dall’assessore provinciale Antonio Conrater abbia avuto l’effetto sperato.

Alla presenza di tutti i soggetti istituzionali ed economici coinvolti, i vertici della Leuci hanno fatto intendere il proprio interesse verso un piano che potrebbe venire incontro alle esigenze delle parti in gioco: tra le proposte in campo, anche la possibilità di riconvertire i 2/3 dell’area, lasciandone il restante all’originario proprietario.

“Restiamo prudenti – ha spiegato il segretario generale di Filctem Cgil Lecco, Lorena Panzeri – è un impegno formale da parte di Pisati che deve tradursi in un accordo concreto, ma è la prima volta che registriamo questo tipo di apertura da parte dell’azienda. Tutti ora siamo chiamati ad un nuovo sforzo per trasformare positivamente una situazione che sembrava completamente compromessa”.

La pensa allo stesso modo Germano Bosisio, rappresentante Rsu: “Registriamo questo primo spiraglio di futuro, condiviso a quanto sembra anche da Pisati, frutto di anni di lotte, progetti, sinergie ed interlocutori imprenditoriali; un vero e proprio percorso ad ostacoli. Come al solito, verificheremo nei fatti la reale disponibilità del nostro datore di lavoro”.

Prossima tappa è ora per il prossimo 7 febbraio, quando i sindacati incontreranno l’azienda: sul banco questa volta c’è un contratto di solidarietà di un anno che, come spiegano i rappresentati dei lavoratori, permetterebbe di costruire le basi per la riconversione e preservare la forza lavoro della fabbrica.