Tassa sul risparmio: i correntisti lecchesi tra i più tartassati

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salvadanaioLECCO – Arriverà con il mese di luglio l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie che, oltre ai titoli azionari, colpirà anche conti correnti e conti postali, obbligazioni, conti deposito e fondi di investimento che subiranno un incremento dell’aliquota dal 20 al 26% sugli interessi maturati. Solo i titoli di stato, Bot e Btp, e i fondi pensione manterranno le attuali aliquote (rispettivamente 12,5% e 11%).

E se la politica studia possibili esenzioni sui conti correnti più “poveri”, sulla nuova stangata c’è chi ha già fatto i conti per capire quanto la novità introdotta dal Governo andrà a pesare sulle tasche dei correntisti italiani: è il Sole 24 Ore che lunedì ha pubblicato la classifica delle province italiane dove gli aumenti si faranno sentire in misura maggiore.

A guidare la classifica è la provincia di Milano dove sono previsti rincari annui sui conti correnti e depositi bancari intorno ai 14,6 euro, a chiuderla è invece quella Crotone dove l’aumento medio della tassazione è stimata a circa 4,9 euro all’anno.

Lecco, con i suoi 15,7 mila euro di depositi pro capite, è tra i territori che subiranno maggiormente l’innalzamento dell’aliquota con un rincaro di 11,3 euro annui così come nelle province di Ascoli Piceno e Siena.

Peggio andrà a Como dove è stimato un aumento di 12,2 euro l’anno e ancor più “cara” sarà la tassa per i risparmiatori sondriesi, dove i depositi pro capite superano i 17 mila euro, che si ritroveranno a pagare 12,5 euro in più all’anno.

La Lombardia, prima in Italia media di investimenti i titoli azionari e di obbligazioni (19 mila euro) e seconda per quanto riguarda invece i conti correnti e i depositi (16,8 mila euro pro capite), risulta la regione più tartassata dopo Piemonte ed Emilia Romagna.