Torna a crescere la cassa integrazione, “Piccole aziende in difficoltà”

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lavoro-1LECCO – A maggio riparte la richiesta delle ore di cassa integrazione nei territori di Como e Lecco rispetto al mese precedente: nel comasco si è registrato un aumento del 94,3%; a Lecco del 23,7%, mentre, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, si registra una crescita del 72% a Como e una diminuzione del 32% a Lecco.

I dati sono diffusi dalla Uil del Lario che ha stilato il 5° rapporto sulla cassa integrazione. Si conferma, l’esplosione della richiesta delle ore di cassa integrazione in deroga in questo inizio anno (gennaio – maggio) rispetto allo stesso periodo del 2015 (Como + 128 %, Lecco + 1080 %).

Un dato questo, che correlato alla crescita di ore di cassa integrazione totale nel settore dell’artigianato in questo inizio anno (Como + 629 %, Lecco + 1824 %) “dimostra – secondo la Uil – che sono le piccole aziende ad avere maggiore difficoltà ad uscire dalla crisi”.
Nel mese di maggio, riprende la richiesta della cassa integrazione straordinaria rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (Como + 22 %, Lecco + 31 %) e rispetto ad aprile 2016 (Como + 1,9 % e Lecco + 393 %) “questi dati – prosegue il sindacato – dimostrano che il processo di ristrutturazione e riorganizzazione delle imprese comasche e lecchesi non si è concluso, sono più di 4.200 i lavoratori in cassa integrazione straordinaria nel comasco e più di 1.650 nel lecchese, i quali rischiano il posto di lavoro”.

“Il 5° rapporto sulla cassa integrazione conferma che la ripresa economica è debole e che è soggetta alle turbolenze e fibrillazioni dei mercati globali – spiegano dalla Uil del Lario – un’incertezza sulla quale potrebbe pesare l’esito del voto sulla permanenza o meno della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Il Regno Unito, nell’anno 2015 è stato destinatario di un export commerciale Comasco di 321,9 milioni € e ha rappresentato il 5,7%, su un totale di 5.557,9 milioni di euro, mentre, nel Lecchese l’export verso il Regno Unito, nell’anno 2015, con 193,6 milioni di euro su un totale di 4.081,0 milioni euro , ha rappresentato il 4,7%. Ancora una volta si ravvisa il bisogno di politiche economiche di sostegno da parte del Governo Italiano, attraverso un taglio sensibile delle imposte che gravano su lavoratori e pensionati e non è più rinviabile il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro per rilanciare i consumi interni”