Trattativa alla Carcano: i sindacati incontrano l’azienda

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Gli stabilimenti di Mandello della "Antonio Carcano Spa
Gli stabilimenti di Mandello della "Antonio Csrcano Spa
Gli stabilimenti di Mandello della “Antonio Csrcano Spa

 

MANDELLO – Trattiva sindacale in corso alla “Antonio Carcano spa”, azienda mandellese leader nella lavorazione dell’alluminio, che nei giorni scorsi ha annunciato un piano di ristrutturazione che metterebbe mano anche al personale e quindi ai posti di lavoro.

Per questo Fiom e Fim Cisl sono in questi giorni impegnati in un delicato confronto con i vertici dell’azienda, incontrati mercoledì mattina alla presenza anche di un rappresentante di Confindustria.

“Siamo sullo stesso percorso dell’azienda e finché si dialoga ci sono spazi per la trattativa” ha spiegato al termine dell’incontro il segretario provinciale della Fiom, Diego Riva.

Un concetto ribadito anche dal collega della Fim, il segretario provinciale Enrico Civillini: “L’impressione è che l’azienda voglia collaborare. Oggi ci è stato illustrato il piano industriale. L’azienda ha le sue idee, noi le nostre e le spiegheremo ai lavoratori, dopodiché rincontreremo i referenti della Carcano venerdì e ci confronteremo”.

Diego Riva, segretario Fiom Lecco
Diego Riva, segretario Fiom Lecco

Sul piano di ristrutturazione i sindacati per ora preferiscono non rilasciare dettagli, non prima di averli riferiti ai dipendenti della ditta mandellese durante l’assemblea prevista per giovedì mattina.

L’azienda, già la scorsa settimana, aveva fatto sapere che la ristrutturazione prevista per gli anni 2015-2017 punterebbe al mantenimento di entrambi i siti produttivi di Mandello e Delebio, “superando qualsiasi ipotesi di delocalizzazione all’estero” e l’acquisto di nuovi impianti avanzati con un investimento di oltre 10 milioni di euro.

Questo, spiegano però dalla Carcano, non senza “una profonda riorganizzazione delle risorse umane” lasciando prospettare la possibilità di tagli al personale. Dei 300 posti di lavoro nel sito di Mandello e dei 200 di Delebio ancora non è chiaro quanti verranno messi in discussione.

Tra le cause che avrebbero spinto la Carcano verso una ristrutturazione ci sarebbe “una fase di notevole difficoltà dovuta alla crisi economica che ha causato una forte riduzione della domanda interna, all’evoluzione del mercato (con innovazione tecnologica e globalizzazione che hanno fatto crescere la competitività e reso necessari livelli di efficienza produttiva sempre più elevati) e all’alta incidenza del costo della manodopera e dell’energia rispetto ai molti concorrenti europei e mondiali”.