Tubettificio, incontro sindacati e curatori. “Buone le premesse”

Tempo di lettura: 2 minuti

tubettificio

 

LECCO – L’intenzione di far ripartire il Tubettificio c’è: la conferma è arrivata all’indomani della vendita della storica azienda di Pescarenico, nell’incontro in Provincia tra i sindacati e i curatori nominati dal Tribunale.

La Tecnocap, con sede a Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno, ha offerto 4,1 milioni di euro per avere il Tubettificio Europeo, “un’offerta che per i curatori aveva tutte le caratteristiche attese dal bando – fa sapere Mauro Castelli della Fiom Cgil –si tratterebbe di un interlocutore serio, che vuole impegnarsi per rilanciare l’attività. Sappiamo che nelle scorse settimane hanno compiuto molti sopralluoghi nel fabbricato e incontri con i tecnici che conoscono i macchinari”.

Al momento l’azienda campana avrebbe versato una caparra di 310 mila euro e avrà 90 giorni di tempo per siglare ufficialmente l’atto di acquisto.

“Dal giorno dopo potrà entrare in azienda e a quel punto sarà possibile avviare la discussione sul piano industriale e sulle riassunzioni –prosegue Castelli – la proposta, che ho personalmente avanzato, di coinvolgere la nuova proprietà in un tavolo istituzionale in Provincia è stata accettata da tutti. Ci sembrava doverosa un’attenzione anche da parte delle istituzioni verso un’azienda che giunge sul nostro territorio e per riaprire una realtà importante come il Tubettificio”.

“Le premesse sono buone – ribadisce Giovanni Gianola della Fim Cisl – e siamo lieti che la Provincia sia disponibile ad incontrare l’azienda. Ci auguriamo si giunga in tempi brevi a chiudere l’atto d’acquisto”.

La Tecnocap è uno dei maggiori produttori di chiusure metalliche per cosmetici e alimenti, ha in forze circa 650 dipendenti .
“E’ un’impresa associata a Confindustria, per questo abbiamo chiesto che l’associazione degli industriali lecchesi collabori con quella di Salerno per condividere le informazioni in merito a questa realtà industriale – spiega Ernico Azzaro della Uilm – riguardo alle riassunzioni invece non è ancora possibile avere certezze e conferme”.

Sarebbero una sessantina gli ex lavoratori del Tubettificio che ancora non si sono ricollocati, tra loro una decina in categoria protetta, altri 33 avrebbero trovato un impiego a tempo determinato. “La buona notizia – conclude Azzaro – è che grazie al milione in più messo dall’acquirente sarà possibile coprire tutti i debiti verso i creditori e pagare anche ai lavoratori tutti gli elementi della contrattazione ancora non corrisposti e che non sarebbero stati coperti dal fondo di garanzia”.