Un mercato per gente dai nervi saldi

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“Impossibile un ‘fallimento’ dell’Italia”. Il commento di Pietro Frigerio, operatore finanziario lecchese.

Negli ultimi giorni, il mercato europeo e quello italiano in particolare hanno registrato forti tendenze al ribasso, sia sul fronte azionario, sia su quello obbligazionario , con intense risalite di rendimenti e aperture degli spread sui massimi storici (differenziali tra emissioni decennali dei vari Paesi).
Le turbolenze che hanno caratterizzato i mercati si basano su alcune speculazioni secondo le quali , in particolare l’Italia rappresenterebbe l’anello debole in Europa.

L’Italia ha sicuramente alcuni problemi da risolvere, ma credo sia sotto tiro principalmente a causa della debolezza politica della coalizione di governo in un momento in cui occorre varare una manovra finanziaria per azzerare il deficit nei prossimi 3anni. Ed è la stessa debolezza politica ad impedire all’Italia di attuare riforme economiche concrete, necessarie per invertire un trend di crescita al momento trascurabile.

Le preoccupazioni che hanno interessato i mercati in questo ultimo periodo non si limitano all’Italia ma riguardano tutta l’Eurozona. Ciò significa che è da qui che dovrà partire una soluzione, piuttosto che dall’Italia singolarmente, perchè se l’Italia dovesse uscire dall’Euro, tutta la sua politica monetaria fallirebbe e con essa 20 anni di storia e solidità finanziaria andrebbero riscritti.

L’Italia è più forte di quanto immaginano molti investitori. Nelle regioni manufatturiere del Nord il tasso di disoccupazione è al 6%. Al di là della situazione attuale  in Italia ci sono molte aziende solide e ben avviate che continuano a trainare l’economia del Paese.

Alla fine emergerà una soluzione europea e gli spread tra i vari Paesi periferici e quelli core si stringeranno nuovamente. Questo consentirà alla BCE di proseguire nella sua azione restrittiva di politica monetaria, inducendo anche una risalita dei rendimenti obbligazionari nei paesi core (Germania,Francia…)

E’ chiaro comunque che questo possa avvenire solo se:

Crescita economica: i recenti dati sono deboli, hanno evidenziato un rallentamento su base globale.  Ovviamente se le prospettive dovessero peggiorare sarebbe estremamente complesso per paesi come la Grecia raggiungere i propri obiettivi di risanamento. Questo creerebbe un effetto a catena negativo, che potrebbe coinvolgere anche l’Italia.

Impegno Politico: sembra che i governi siano intenzionati a raggiungere accordi sulla crisi, ma negli investitori cresce il timore che non saranno in grado di trovare la soluzione. Le decisioni adottate per la Grecia serviranno come traccia per la gestione della crisi negli altri paesi e gli investitori puniranno i mercati se i politici non saranno in grado di gestire correttamente la ricerca di una soluzione.

Fiducia degli investitori: il sentiment di mercato, con l’allungarsi dei tempi di soluzione della crisi, si sta deteriorando. Gli investitori sono divisi su due posizioni: quelli che ritengono che sarà trovata una soluzione e l’Euro sopravviverà; e quelli che ritengono che l’euro non potrà andare avanti nella forma attuale. Più lunghi saranno i tempi per il raggiungimento di un accordo e l’identificazione di una soluzione, più s’ingrosseranno le fila del secondo gruppo.Il recente downgrade dell’Irlanda a “titoli spazzatura” Junk bond, che segue quelli di Grecia e Portogallo, è un monito per i governi ad accelerare sulla via dell’identificazione rapida di una soluzione della crisi.

E’ un mercato per investitori dai nervi saldi. Non sarà facile, ma se l’Italia perderà anche l’Europa perderà. Quindi non credo possibile un “fallimento” dell’Italia.
Le perdite degli ultimi giorni ingigantiscono le cose rispetto a quel che realmente sono e dal mio punto di vista è un buon momento per fiutare nuove idee sul mercato a prezzi interessanti.

Vi lascio con un fatto: la Grecia ha una storia di fallimenti, mentre l’Italia non è mai fallita.
Non vedo perchè dovremmo riscrivere la storia proprio ora.

Calma……………..cordialmente.

PIETRO FRIGERIO