Valassi: “Lecco è già nella 3° rivoluzione industriale”

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Da sx. Bettoni, Bassetti, Sangalli

LECCO – “E’ finita, non certo da oggi, la stagione del tondino. Già, con quello neppure Lecco ci campa più, perché adesso più che mai il futuro di un territorio è rappresentato dal cambiamento e dalla volontà di innovare. Resta tuttavia importante la capacità di saper produrre, pena il rischio di staccarci dalla realtà e di allontanarci inesorabilmente da un mondo in rapida trasformazione”.

Piero Bassetti, presidente dell’osservatorio politico “Globus et Locus” e della “Fondazione Giannino Bassetti”, l’ha detto a chiare lettere oggi, martedì, intervenendo alla decima assise degli amministratori camerali della Lombardia, ospitata nell’auditorium della Casa dell’economia di via Tonale a Lecco e dedicata al cammino delle imprese e delle istituzioni verso la terza rivoluzione industriale.

Piero Bassetti“Il mondo sta cambiando – ha insistito Bassetti, che dal 1970 al 1974 fu presidente della Regione – e quella che stiamo vivendo è per l’appunto una crisi non tanto congiunturale quanto di trasformazione, che noi siamo chiamati ad affrontare non con atteggiamenti di rassegnazione o disperazione, perché non è lagnandosi che si fa politica”.

“Tutto ciò che è pubblico è oggi senza soldi – ha tuttavia ammesso Piero Bassetti – e l’unico spiraglio è rappresentato in questo senso dalla spending review. A essere in crisi è anche il sistema associativo nel suo complesso e per questo io dico che il popolo delle imprese deve starci vicino, nella consapevolezza che noi siamo chiamati a offrire alle imprese stesse adeguati servizi”.

Bassetti ha anche auspicato l’avvento delle macroregioni, tanto al Nord come al Sud del Paese (“indispensabili per garantire servizi e prestazioni di qualità”), e sollecitato il sistema camerale lombardo a dare l’esempio di volere fortemente il cambiamento.

A dimostrare di saper tenere il passo dei tempi devono essere in effetti anche le istituzioni e su questo concetto ha insistito Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano. “Ci viene chiesto di essere propulsori dei cambiamenti in atto – ha affermato – e in questo senso è indispensabile un nuovo patto con il sistema delle imprese, che devono essere sgravate dal peso rappresentato da un’illegalità diffusa, da un fisco troppo oneroso e da un’eccessiva burocrazia”.

Valassi -Sangalli“Le Camere di Commercio sono chiamate ad affrontare il cambiamento – ha detto Sangalli – e a rappresentare in modo incisivo il mondo delle imprese, così che la nostra utilità venga realmente percepita”.

Sul ruolo dell’ente camerale si era soffermato in precedenza anche Francesco Bettoni, presidente di Unioncamere Lombardia, il quale ha auspicato “un ridisegno forte delle istituzioni” e appunto un sistema camerale radicato sul territorio, capace di razionalizzare i servizi offerti.

Bettoni ha altresì sollecitato, in uno scenario in forte evoluzione, la fine di manovre “a cui si accompagnano emendamenti che finiscono regolarmente col tagliarci le gambe”.

“Le nostre istituzioni hanno nel loro Dna il servizio alle imprese – ha fatto sapere dal canto suo Vico Valassi, presidente della Camera di Commercio di Lecco – ma per poter offrire servizi adeguati alle attese servono anche le risorse, non soltanto la capacità e la voglia di fare”.

Lecco sta già vivendo la cosiddetta terza rivoluzione industriale – ha aggiunto rifacendosi al tema dell’assise – grazie a progetti emblematici , a percorsi sperimentali e a tentativi di aggregazione e costruzione di reti che affondano le radici nei distretti e nelle filiere del territorio”.

“Le Camere di Commercio – ha proseguito altresì il presidente – devono saper essere nuove istituzioni, devono saper ascoltare e anticipare i bisogni delle imprese, uscendo dalla logica dell’adempimento per guardare a quella dei risultati. Serve insomma un cambiamento culturale e di comportamento che deve partire da dentro i nostri enti camerali”.

Vico ValassiQuindi l’auspicio che le imprese locali siano messe in condizione di investire sempre più sulle conoscenze e sulle competenze, dando spazio ai giovani e alle loro idee. “Questo è un tema fondamentale per il nostro territorio – ha rimarcato – e non soltanto per la Lombardia e per tutto il Paese. Basti dire che, a causa della crisi, in pochi anni nel Lecchese si è passati dalla piena occupazione a una disoccupazione appena inferiore al 7%, mentre il dato giovanile è addirittura quasi triplicato rispetto al 2008 e oggi sfiora il 24%”.

Nell’intervento che aveva preceduto le relazioni di Valassi, Bettoni, Bassetti e Sangalli l’assessore regionale Antonio Rossi, presente all’assise lecchese in rappresentanza del governatore Roberto Maroni, ha quindi affermato che “Regione e Camere di Commercio devono adottare le stesse strategie d’azione”, ribadendo l’importanza del ruolo svolto dalle aziende capaci di innovarsi e di innovare, “ che attendono da noi – aveva detto – risposte forti e chiare e per le quali la Lombardia saprà certamente fare la propria parte”.

Sul grande sforzo di modernizzazione, dentro e fuori le imprese, di cui Lecco e il suo territorio si sono resi protagonisti ha insistito il sindaco Virginio Brivio, il quale ha anche sottolineato l’esigenza di “un’interazione forte tra imprese e istituzioni”.

Il presidente della Provincia, Daniele Nava, si è invece fatto interprete nel suo indirizzo di saluto della “voce agonizzante delle imprese” e invitato la platea a trasformare l’assise degli amministratori camerali anche in un momento di protesta e di ribellione verso una classe politica “che ritiene le nostre aziende un fardello e non piuttosto una risorsa da coltivare e da aiutare”. “Quella classe politica – ha aggiunto Nava – che si ricorda delle imprese soltanto quando il fisco bussa alle loro porte e che le invoglia ad andarsene in Svizzera o magari in Spagna”.

Nel pomeriggio la visita al polo territoriale di Lecco del Politecnico e ai laboratori di ricerca del Cnr per la seconda “giornata dell’innovazione” voluta dalla Camera di Commercio, dal Comune, dal Politecnico di Milano e dallo stesso Cnr.

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