Venerdì lo sciopero generale dell’USB. “Sotto attacco diritti e salari”

Tempo di lettura: 2 minuti

LECCO – Sciopero generale, questo venerdì 10 novembre, per l’USB che ha proclamato un’intera giornata di astensione del lavoro e manifestazioni di piazza.

“Dopo dieci anni dall’inizio della crisi, prosegue l’attacco a diritti, salari e pensioni – spiegano dall’unione sindacale – Il Governo Gentiloni e l’Unione Europea continuano ad annunciare una ripresa economica che vedono soltanto loro, mentre i padroni, attraverso continue decontribuzioni, impoveriscono le casse dell’INPS e fanno dire a Banca d’Italia che si deve innalzare l’età pensionabile a 70 anni. Giovani, donne, disoccupati/e vengono illusi con statistiche che glorificano l’aumento dell’occupazione senza segnalare che oltre l’80% sono precari a tempo determinato, a chiamata oppure a weekend. Sono buoni solo a dare sgravi fiscali alle imprese, come previsto anche nella prossima finanziaria”.

Lo sciopero di venerdì è “contro le politiche economiche e sociali del Governo Italiano e dell’Unione Europea, e per un loro radicale cambiamento basato su: riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, per lavorare tutti, lavorare meglio e in condizioni di salute e sicurezza”.

L’USB critica il piano di Industria 4.0 che, con l’innalzamento dell’età pensionabile, “riducono i posti di lavoro: c’è chi lavora troppe ore, con l’obbligo dello straordinario, mentre c’è chi ne lavora poco o niente” e attacca le altre sigle sindacali, “CGIL CISL UIL nei rinnovi contrattuali sanciscono l’aumento dell’orario di lavoro con meno salario. Gli accordi firmati da CGIL CISL UIL hanno eliminato i veri aumenti contrattuali, trasferendo i soldi dei lavoratori a favore di sanità e previdenza private. Si smantella lo Stato Sociale e si introduce il “welfare aziendale”. Gli unici a guadagnare in questo sistema sono le imprese”.