Via libera alle Zone economiche speciali al confine con la Svizzera

Tempo di lettura: 2 minuti

MILANO – Via libera alle Zone Economiche speciali (Zes). Il primo sì alla proposta legge al Parlamento è avvenuto oggi da parte della Commissione Bilancio preseduta da Alessandro Colucci (NCD) che dopo settimane di incontri e approfondimenti ha approvato a maggioranza (con il sì del centrodestra e l’astensione di Pd e Movimento 5 Stelle) il provvedimento che riguarda la dogana svizzerafascia di territori al confine con la Svizzera.

Sul modello dello sconto benzina, le ZES riguarderà infatti il 65% dei Comuni delle Province di Varese, Como e Sondrio (pari al 15% di tutti i Comuni lombardi) con un’incidenza del 10% per quanto riguarda la stima delle entrate tributarie.

In Commissione si è discusso sulla possibilità di estendere la Zes anche ai comuni della fascia aeroportuale di Malpensa ma per il momento l’Assessore all’Economia Massimo Garavaglia, presente in Commissione durante l’esame degli emendamenti, ha chiesto alcuni giorni per valutare l’impatto che si avrà in bilancio se si dovessero includere nel provvedimento anche i comuni della Brughiera. Se ne riparlerà in Aula.

Per le imprese delle Zes (nuove o esistenti) si prevedono incentivi alla realizzazione degli investimenti iniziali, agevolazioni fiscali sulle imposte dei redditi (esenzione/riduzione di Irpef e Ires) o imposte locali sulla proprietà, esenzione Iva e imposte doganali sulle attività import-export e, infine, riduzione degli oneri sociali sulle retribuzioni.

In pratica, per quanto riguarda l’agevolazione IRAP per le imprese esistenti sarebbe pari a 400 milioni l’anno. Per quanto riguarda l’IVA si stima un taglio di circa 625MLN di euro l’anno.

Le imprese beneficiarie dovranno rimanere all’interno delle ZES per almeno 5 anni, il personale assunto dovrà provenire al 90% dalla Lombardia e il cumulo delle agevolazioni non potrà superare il 40% del fatturato di ciascun esercizio. Soddisfatto il relatore del provvedimento Marco Tizzoni: ”La Lombardia si arma di una proposta che sarà in grado di dare una scossa a quelle aree di confine che attualmente soffrono della concorrenza fiscale e amministrativa della vicina Confederazione”. Per il Presidente della Commissione Alessandro Colucci, il provvedimento rappresenta “un’importante segnale che viene dato al mondo produttivo e che testimonia la ferma volontà di Regione Lombardia di farsi parte attiva in un momento di cattiva congiuntura per difendere le aziende e il lavoro lombardo”. Il capogruppo in Commissione del PD Enrico Brambilla ha definito l’astensione del suo Gruppo “tecnica”. “Per noi – ha detto – il provvedimento non dovrebbe limitarsi alle zone di confine con la Svizzera ma interessare tutte le zone lombarde che sono in sofferenza. Vediamo se da qui alla discussione in Aula ci saranno novità, in tal caso le valuteremo”