Voss Osnago, firmato l’accordo sindacale: “Non si parla più di licenziamenti”

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Voss Osnago sindacalisti e lavoratori
Sindacalisti e lavoratori davanti ai cancelli della Voss Osnago

Dopo 45 giorni e 1080 ore stop al presidio davanti ai cancelli di via Stoppani

La Voss cesserà la produzione. Ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori e incentivi all’uscita nella speranza della reindustrializzazione del sito

OSNAGO – Ultimo giorno di presidio oggi, mercoledì 27 gennaio, alla Voss di Osnago. Dopo 45 giorni e 1080 ore di lotte e di contrapposizione, in cui non sono mancati momenti di forte tensione, è stata infatti raggiunta un’intesa nella vertenza sindacale che vede contrapposti i 70 lavoratori della torneria di via Stoppani e i vertici della multinazionale tedesca. Un accordo che i sindacalisti della Fiom Cgil e della Fim Cisl che sono stati a fianco dei lavoratori in queste settimane di presidio h 24 davanti ai cancelli dell’ex Larga hanno definito “dignitoso” e di fatto insperato solo fino a qualche giorno fa.

Un accordo non scontato

Lo ha ribadito con forza Lorena Silvani, della Fim Cisl, parlando di un accordo non scontato, ringraziando i lavoratori per i giorni e le notti passati fuori dalla ditta per dire no ai licenziamenti in tronco e scongiurare anche il trasferimento dei macchinari all’estero prima che l’azienda accettasse di sedersi al tavolo del confronto. “Grazie alla vostra perseveranza, grazie al vostro impegno e alla vostra presenza che ha testimoniano cosa significa dignità e unione. Questa vertenza assume un significato particolare per altri casi che potranno succedere in questo particolare periodo”.

Da sinistra Maurizio Oreggia, Eliana Dell’Acqua, Alessandra Crippa, Lorena Silvani e Domenico Alvaro

L’intesa è stato approvata a larghissima maggioranza dei lavoratori (47 presenti, 2 astenuti e 45 favorevoli) durante l’assemblea odierna ed è stato poi sottoscritto dalla proprietà, rappresentata dall’amministratore delegato Socrate Rossi, dall’avvocato Roberto Podda e  dal consulente Pierluigi Gherardini, presenti in azienda insieme al responsabile delle relazioni industriali di Api Lecco Mario Gagliardi.

Non si parla di licenziamenti

Oltre a non contenere traccia della parola licenziamenti (opzione a cui l’azienda voleva procedere al termine del periodo di cassa Covid 19 il 31 marzo), l’accordo prevede il ricorso a tutte le forme di cassa, Covid e straordinaria, possibili per permettere da una parte ai lavoratori di avere un ampio margine temporale per trovare un ricollocamento lavorativo e dall’altra per fornire tempo a potenziali imprenditori per valutare l’inserimento di una nuova realtà produttiva in via Stoppani. L’azienda metterà a disposizione degli incentivi economici a chi lascerà volontariamente il posto di lavoro prevedendo contributi di importo diverso a seconda che le dimissioni avvengano durante la cassa Covid o quella straordinaria.

Il grazie ai lavoratori

“Siamo riusciti anche a invertire la logica fin qui usata prevedendo maggior tutele per le persone per cui il ricollocamento professionale sarebbe più difficile” ha rimarcato Eliana dell’Acqua, sottolineando come la proposta di accordo sia stata votata a stragrande maggioranza dei lavoratori. “Il ringraziamento principale va rivolto ai lavoratori che sono rimasti uniti e compatti in questa lotta. Ora bisogna attivare politiche attive per valutare se vi siano imprenditori disposti a subentrare e reindustrializzare l’area”.

Una vertenza che fa “scuola”

Dall’atteggiamento di chiusura riscontrato solo fino a qualche settimane fa, quando i vertici dell’azienda non si erano neppure presentati ai tavoli in Provincia e in Regione, si è quindi registrata una svolta, grazie alla quale sono stati scongiurati i licenziamenti di 70 dipendenti al 31 marzo.
“La vicenda della Voss Osnago è un insegnamento rispetto alle dinamiche che troppo spesso subiamo” ha aggiunto Maurizio Oreggia, della Fiom Cgil. “Ed è anche un insegnamento che la tenacia paga: l’accordo raggiunto è agli antipodi rispetto a quanto prospettato a dicembre quando l’azienda aveva parlato della chiusura del polo produttivo”.

In presidio anche a Natale e Capodanno

L’azienda cesserà la produzione

Dal canto suo la Voss ha confermato l’intenzione di chiudere l’attività in via Stoppani (mantenendo aperto il sito Osnago 2 in via Olivetti) e di iniziare a trasferire i macchinari (eventualità finora bloccata fisicamente dal presidio dei lavoratori davanti al cancello). Oltre agli incentivi alle uscite, l’azienda si è impegnata a sedersi nuovamente al tavolo delle trattative, qualora, un mese prima della scadenza dell’ultimo ammortizzatore sociale, qualche lavoratore non fosse riuscito a trovare un’alternativa occupazionale.

“Questa vertenza è la dimostrazione che la lotta serve per cambiare” ha ribadito Domenico Alvaro (Fiom Cgil), dicendosi soddisfatto per un accordo positivo, anche se non si è riusciti a garantire la continuità produttiva del sito. “Grazie alla determinazione dei lavoratori si è riuscito a scalfire il muro della Voss, facendo cambiare strategia alla multinazionale. Un grazie va quindi ai lavoratori e alle associazioni che sono state vicine in questi giorni di presidio. La battaglia dei lavoratori della Voss è un insegnamento anche per altre situazioni e un messaggio per altre aziende”.

Ed è proprio al grande valore morale ed etico della battaglia dei 70 lavoratori della Voss che ha fatto riferimento l’Rsu Alessandra  Crippa: “Grazie a tutti quanti ci sono stati vicini e solidali, dando ognuno quello che poteva.  Penso di poter dire a nome di tutti i colleghi che questa brutta vicenda ci ha uniti e ci ha resi più forti e orgogliosi di essere italiani. Con la nostra unione abbiamo mostrato di essere solidali e presenti”.

Anche il sindaco Paolo Brivio ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto, parlando di una notizia che tranquillizza l’intera comunità di Osnago aprendo le porte a un doppio percorso, uno per il ricollocamento dei lavoratori e l’altro per la reindustrializzazione dell’area.