Chiusa la nuova Lecco – Ballabio. In città traffico in tilt: “aridaje”!

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Foto archivio

Ieri chiusa la principale arteria di collegamento con la Valsassina a causa di un incidente con un’auto in fiamme

Quando la SS36 Dir viene chiusa serve istituire il senso unico alternato per i mezzi pensanti lungo la vecchia Lecco – Ballabio

LECCO – A Roma direbbero “aridaje”, a Lecco (forse più parsimoniosi persino nell’uso delle lettere) dicono “amò” (ancora). Va da sè che venerdì, a causa della chiusura della nuova Lecco – Ballabio a seguito di un incidente, il traffico cittadino è andato ancora (amò) in tilt.

Viabilità bloccata per quasi due ore nella parte alta della città e lungo la vecchia strada che porta in Valsassina con code, colonne e… imprecazioni.

“Aridaje”, la storia si ripete. Ogni volta che la SS36 Dir (nuova Lecco – Ballabio) viene chiusa il problema si ripresenta.

Nel Pgtu (Piano Generale del Traffico Urbano) approvato dall’Amministrazione Comunale nel Maggio 2020, non si fa cenno a questa criticità e men che meno ad una possibile soluzione  qualora la strada principale da e per la Valsassina venga chiusa.

Chi conosce il problema sa che non servono analisi e men che meno esperti di “problem solving”. La soluzione per cercare di decongestionare il traffico c’è, ed è stata già adottata con successo nell’era pre Nuova Lecco Ballabio.
Si tratta dell’istituzione di un senso unico alternato per i mezzi pesanti, da attuare lungo la vecchia strada nel tratto stretto e tortuoso che va dal rione di San Giovanni a quello di Laorca (località Ponte della Gallina).
In questo modo, si eviterebbe l’incrocio, in quel tratto, dei mezzi pesanti con relativi incastri ed intoppi agevolando così il flusso veicolare.

Quindi, al momento della chiusura della SS36 Dir (anche improvvisa com’è capitato ieri), basterebbero due cose: una comunicazione rapida e tempestiva che comprenda anche i Comandi di Polizia Locale di Lecco e Ballabio (come già avviene per i mezzi di soccorso) e l’istituzione rapida del senso unico alternato. Basterebbero un agente a San Giovanni e uno a Laorca a “dettare” i tempi di salita e discesa.

Il “suggerimento” è già stato dato in più occasioni dalle pagine di questo giornale, “aridaje”, ci permettiamo di riproporlo, con l’asupicio che chi di dovere lo colga.

Il Direttore
Lorenzo Colombo