A 100 anni dall’occupazione delle fabbriche un’iniziativa per ricordare

Tempo di lettura: 4 minuti
Casto Pattarini e Alberto Anghileri

L’idea di Casto Pattarini candidato con il PD

“Un itinerario urbano nei luoghi dell’occupazione”

LECCO – Perché, a distanza di 100 anni, ricordare le occupazioni delle fabbriche a Lecco? E’ partita da questa domanda l’iniziativa pensata e voluta da Casto Pattarini, candidato nella lista del PD, che ha trovato subito il supporto di Alberto Anghileri, capolista di Con la Sinistra Cambia Lecco, e Nicolò Paindelli, studente di filosofia e candidato nella lista del PD. Nell’iniziativa è stato coinvolto un altro giovane, studente di Storia, Michele Parolari che negli anni scorsi ha effettuato un lavoro sulla fabbrica Faini.

“Il 2 settembre 1920 anche a Lecco si occupano le fabbriche, come a Milano, Torino, a Firenze e in molti altri centri industriali d‘Italia – racconta Pattarini -. Al culmine di una lotta che durava da mesi, alla fine del ‘Biennio rosso’ 1919-20, gli operai si insediano nelle principali fabbriche di allora: la Faini, la Fiocchi, la Badoni, la Piloni, il Caleotto, la Baruffaldi, la Metalgraf, le due Gerosa di Lecco e Pescarenico, quasi tutte vicinissime al centro storico di Lecco o anche dentro. La prima fabbrica a issare sulla ciminiera la bandiera rossa il 2 settembre è la Gerosa di viale Dante, che si trovava proprio dove siamo oggi, dove c’è la sede elettorale di Mauro Gattinoni”.

L’iniziativa, in concreto, si traduce in un itinerario urbano sui luoghi dell’occupazione.

  • Venerdì 4 settembre ore 17, rivolta in particolare ai media
  • Venerdì 11 settembre ore 17 – in bicicletta, con puntata a Pescarenico
  • Venerdì 18 settembre ore 17

Il ritrovo è sempre sul piazzale della basilica di San Nicolò, il percorso toccherà i luoghi della occupazione: dalla Faini di via Parini, alla Fiocchi “bottoni”, al Broletto ex Badoni, al Caleotto, per arrivare in viale Dante, dove c’era la Gerosa, poi verso il lago, con la Baruffaldi di via Aspromonte e poi in Piazza Garibaldi e via Roma, sede di vari incidenti in quelle burrascose settimane. La durata della visita (gruppi di 12 persone al massimo) è di circa un’ora e mezza.

Casto Pattarini

Promuovono l’iniziativa e guideranno le visite, assieme a studiosi di storia locale: Alberto Anghileri, Vanda Bono e Niccolò Butti (Con la Sinistra cambia Lecco); Nicolò Paindelli e Casto Pattarini (PD), tutti candidati per le elezioni comunale del 20-21 settembre.

Nicolò Paindelli

E allora, perché ricordare quei fatti accaduti un secolo fa? “L’attività metallurgica era il cuore di questa città – ha detto Alberto Anghileri -. Quei lavoratori avevano in mente un modello di città diversa, sapevano di dover pagare un prezzo pesante ma ne è valsa la pena. Se noi oggi siamo qui è perché nel 1920 quelle persone hanno scritto quelle pagine di storia e la storia è molto importante. Lecco ha tre ricchezze: il lago, la montagna e il lavoro, ecco perché la memoria è importante”.

Alberto Anghileri

“La nostra città, benché trasformata, rende visibile il nostro passato. La memoria è ciò che ancora esiste anche se non si vede – ha aggiunto Pattarini -. La storia è oggi e questo è il nostro modo di costruire e tenere in vita la nostra città”.

Radici di una Lecco ricordate anche da due giovani come Nicolò Paindelli e Michele Parolari: “E’ importante partire da questa idea di ricordo e seminarla anche all’esterno formando i più giovani su questo bellissimo passato che ha la nostra città”.

Michele Parolari