Bergamo. False fatture per 270 milioni, l’indagine della Gdf

Tempo di lettura: 2 minuti

guardia-di-finanza-3-300x199BERGAMO – Nell’ambito dell’operazione denominata “Penelope” i militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Clusone hanno portato alla luce un presunto giro di fatture per operazioni inesistenti nel settore del commercio dei filati, stimato complessivamente in 270 milioni di euro, che ha generato un conseguente danno per l’Erario, di 40 milioni di Euro.

Il servizio dei finanzieri ha avuto origine da una verifica condotta nei confronti di una società di Cene (BG). I militari, insospettiti dall’improvvisa esplosione del volume d’affari avvenuta nel corso dell’ultimo biennio, hanno approfondito ed ampliato gli accertamenti, arrivando a scoperchiare quello che definiscono un ingente giro di false fatturazioni, anche al di fuori del territorio nazionale.

“Il principale meccanismo fraudolento – spiegano dalla Gdf – prevedeva l’illecito sfruttamento di soggetti economici appositamente costituiti, sia in Italia che all’estero, gestiti da prestanome. Il carosello delle fatture false partiva da soggetti economici italiani, proseguiva attraverso una serie di società filtro appositamente costituite in Polonia e Slovacchia, per poi tornare sul territorio nazionale attraverso una serie di società cartiere, ed infine si concludeva presso le medesime imprese che avevano dato inizio al giro, il tutto senza che vi fosse reale movimentazione di merce. In questo modo, sfruttando i benefici previsti dalla normativa sulle operazioni intracomunitarie, il sodalizio trasferiva un ingente credito IVA nelle casse dei beneficiari finali”.

Gli accertamenti hanno coinvolto anche i collaterali Organi esteri che avrebbero fornito informazioni precise e puntuali sull’inconsistenza dei soggetti economici polacchi e slovacchi. Alcuni di questi sono stati a loro volta messi sotto investigazione per frode fiscale dagli organi inquirenti dei rispettivi paesi.
Le indagini, che hanno portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 58 persone, 15 delle quali accusate di associazione per delinquere, hanno visto il coinvolgimento di 96 società italiane e 12 estere. Di queste, 6 società sono state sottoposte a verifica direttamente dalla Tenenza di Clusone, mentre sono state inviate 90 segnalazioni ai reparti competenti per territorio. Delle persone denunciate, 6 sono residenti in provincia di Bergamo, 9 in provincia di Milano, 16 in provincia di Varese, 8 in Provincia di Biella, mentre i restanti soggetti sono residenti in varie parti d’Italia, con maggiore concentrazione al Nord.