Brescia, blitz antidroga: 12 arresti. Circolo usato come base dagli spacciatori

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, Brescia operazione squadra mobile questura di Brescia, Brescia 6 ottobre 2020. ANSA/SIMONE VENEZIA

BRESCIA – Il personale della Squadra Mobile di Brescia ha dato esecuzione all’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brescia nei confronti di 12 soggetti, di cui 9 marocchini, 2 albanesi ed un italiano.

Gli indagati, tra il mese di maggio e quello di dicembre del 2018, si sarebbero resi responsabili di numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti,  organizzati secondo degli schemi ben precisi da un gruppo organizzato capeggiato da due fratelli marocchini, che aveva la sua sede organizzativa in un circolo privato di Lonato.

Il gruppo, composto da 6 persone, per gli inquirenti, “si era organizzato in una vera e propria associazione per delinquere, con a capo i due fratelli marocchini, che si avvalevano di altri quattro connazionali partecipi dell’organizzazione criminale, con gerarchie e compiti ben definiti che svariavano dalla consegna, al materiale acquisto, fino alla detenzione delle sostanze stupefacenti, cocaina ed hashish mentre i due germani marocchini a capo dell’organizzazione, provvedevano ad impartire gli ordini, a determinare il prezzo di vendita della cocaina, ad individuare ed ordinare gli acquisti dello stupefacente (prezzo e quantità), fino all’individuazione delle strategie per consentire la sopravvivenza del gruppo”.

“A tal riguardo – spiegano dalla Questura – il circolo di Lonato si è via via delineato come vero e proprio volano attorno a cui ruotava l’intera macchina organizzativa messa in piedi dai germani marocchini: quest’ultimo, infatti, costituiva la facciata delle attività criminali messe in piedi dal sodalizio, che approfittava dell’attività apparentemente lecita per incontrare fornitori, accordarsi con i “clienti” grossisti destinatari della droga provenienti da altre province, quindi in definitiva luogo di ritrovo per consolidare i rapporti con soggetti particolarmente importanti nel mercato delle sostanze stupefacenti”.

Gli investigatori ritengono che, in tutta la seconda metà del 2018, i fratelli e la loro associazione hanno acquistato e ceduto, con diverse decine di singole cessioni, circa 50 kg di sostanza stupefacente ad acquirenti provenienti da diverse zone d’Italia, tra cui Mantova, Trento, Trieste e Verona, oltre ad una fitta rete di contatti intercorsi in tutta la provincia di Brescia.

A dimostrazione del notevole giro d’affari risulta anche il sequestro di 200.000 euro in contanti a carico di uno degli odierni indagati.