Cadorago. Uccide la convivente e poi confessa, arrestato

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La discussione tra i due, entrambi stranieri e irregolari, in una tenda nel bosco poi l’omicidio

L’uomo, fermato dalla Polizia, ha subito confessato

CADORAGO – I militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Cantù, della Stazione di Lomazzo, del Nucleo Investigativo di Como e gli agenti della Polizia Locale di Milano, all’esito di attività info-investigativa conclusa nella nottata odierna, hanno dato esecuzione al fermo nei confronti di M.C., cittadino marocchino classe 1974, in Italia senza fissa dimora, irregolare sul territorio dello Stato, responsabile del reato di omicidio.

L’uomo nel corso della notte tra il 24 ed il 25 settembre scorsi, si è reso autore del delitto nei confronti della convivente K. F., cittadina marocchina classe 1971, anche lei in Italia senza fissa dimora, irregolare sul territorio dello Stato.

Il provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria giunge al termine di investigazioni svolte in relazione al delitto che si è consumato nell’area boschiva di Cadorago.

Le approfondite indagini condotte dagli operanti hanno consentito di appurare che il reo nel corso della nottata, all’interno di una tenda nel bosco, aveva avuto una lite con la predetta convivente per futili motivi uccidendola per strangolamento.

Nel corso del primo pomeriggio successivo (ieri 25 settembre), l’uomo è stato controllato casualmente da agenti della Polizia Locale di Milano, riferendo il delitto commesso.

Immediate, dunque, le indagini dei militari che hanno dapprima effettuato il sopralluogo sulla scena del crimine dov’è stato rinvenuto il cadavere della donna e posto in sequestro il bivacco.

L’assassino, ascoltato dai militari, ha ammesso spontaneamente le proprie responsabilità. I successivi accertamenti, infine, hanno fatto emergere a carico del fermato una revoca della sospensione di ordine per la carcerazione e ripristino dell’ordine medesimo, emesso in data 19 settembre 2019 dal Tribunale di Como per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

M.C. è stato dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto e associato presso la casa circondariale di Como.