Droga, telecamere nascoste: due arresti a Seregno. Una bomba in cantina

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SEREGNO – Telecamere nascoste a sorvegliare la loro base, droga e addirittura una bomba artigianale in cantina: è quanto hanno trovato in un’abitazione di Seregno i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, che hanno arrestato due persone, 64enni di origini calabresi, di cui uno già noto gravato da precedenti.

I due sono stati colti mentre erano intenti a cedere due dosi di cocaina a Cesano Mardeno. Le successive perquisizioni domiciliari nella zona Lazzaretto di Seregno, effettuate con il supporto delle unità cinofile dell’Arma di Casatenovo hanno permesso di rinvenire ulteriori undici dosi per un totale di circa 11 grammi di droga.

Durante l’attività di ricerca è stato anche rinvenuto un ordigno artigianale di 424 grammi di massa attiva e 40 cm di miccia detonante (manufatto rinvenuto in una cantina in disuso e pertanto, al momento, non attribuibile agli indagati) per il quale è intervenuta la Squadra Artificieri del Comando Provinciale Carabinieri di Milano.

“L’ordigno, potenzialmente micidiale – sottolineano i carabinieri – soprattutto in considerazione del fatto che era stivato all’interno di un complesso di edilizia popolare densamente abitato, era di tipologia del tutto simile a quelli utilizzati per attentare ad autovetture e negozi”. Dopo la campionatura, è stato fatto brillare presso la cava di Carate Brianza.

Impressionante agli occhi degli investigatori il sistema di video-sorveglianza che uno degli indagati aveva messo in atto presso la propria abitazione e “che, dal puntamento delle telecamere – dicono i carabinieri – era chiaramente rivolto ad anticipare l’arrivo delle forze dell’ordine”.

Tra queste, in particolare, una telecamera era celata all’interno di un vaso di fiori posto sul balcone dell’abitazione e un’altra all’ingresso della palazzina, dentro una scatola di derivazione elettrico.

Questa volta però proprio quel sistema di videosorveglianza ha supportato in maniera decisiva le forze dell’ordine in quanto, nonostante uno dei due non detenesse alcunché in casa, grazie alla visione delle immagini, è stato possibile appurare che egli, prima di recarsi a Cesano Maderno, si era portato nella palazzina adiacente, dove abita l’altro indagato, per prelevare le dosi da consegnare.

Ciò ha permesso agli inquirenti di focalizzare l’attività di ricerca sull’abitazione del secondo e provare la correità di entrambi. Dopo le formalità di rito presso la Caserma di Seregno, i due indagati sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Monza