Gerola: un lavoro per i profughi, aiuteranno la comunità

Tempo di lettura: 2 minuti

profughiGEROLA – Passo normativo importante nel paese di Gerola alta, Sondrio, bassa Valtellina. Il Comune, nella riunione di giunta svoltasi a metà settimana ha approvato e ratificato una apposita convenzione, che apre le porte ad un coinvolgimento nella vita della comunità locale, per i richiedenti asilo e profughi.

Gerola alta ospita da qualche mese in una struttura residenziale privata, adeguata per un progetto di accoglienza, un gruppo di sette giovani africani. Ragazzi che hanno percorso le rotte clandestine del Mediterraneo, sono sbarcati sulle coste del sud Italia, e sono stati inseriti nei “corridoi” di accoglienza predisposti dalle Prefetture, fino ad arrivare nei centri a nord della Lombardia, in Valtellina e Valgerola.

I giovani dopo questa convenzione potranno svolgere lavori socialmente utili, coperti da una assicurazione stipulata dal Comune stesso, saranno indirizzati verso mansioni e piccole collaborazioni su compiti manuali, in supporto alle famiglie, agli anziani, per manutenzione e sfalcio dei campi.

“La nostra amministrazione – ha precisato il sindaco di Gerola alta, Rosalba Acquistapace – ha approvato una convenzione, per lo svolgimento di attività di volontariato e pubblica utilità, da parte di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e ospitati sul territorio comunale”.

“Con questa determina – ha proseguito – andiamo a porre ordine su un terreno che merita di venire normato. Non è bello per questi giovani trascorrano il loro tempo senza avere nessuna occupazione, se devono stare qui, soggiornare qui, devono essere integrati, sentirsi parte della popolazione, interagire con loro. Al contempo – precisa – ci sono nel nostro paese famiglie che non hanno più forza lavoro, e queste disponibilità sono utili, possono dare una mano. A breve si cominceranno a sfalciare i campi, possiamo avviare manutenzioni negli spazi pubblici”.

“Loro, i giovani – ha precisato il sindaco – si sentono coinvolti, anche in una recente inaugurazione per un nuovo servizio turistico del nostro paese, i richiedenti asilo hanno partecipato. Hanno voglia di restituire quanto ricevono. Da ora – ha anche spiegato – per ogni impegno avranno regolare copertura assicurativa, saranno monitorati e aiutati. Vanno già a scuola, imparano l’Italiano, ed è giusto che siano attivi sul territorio. Noi siamo una piccola società aperta, multietnica, questa maggiore condivisione e partecipazione va benissimo”. I contributi e le mansioni saranno gratuite.