Quattro lavoratori in nero scoperti dalla Finanza tra Arosio e Carimate

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Guardia di Finanza

AROSIO/CARIMATE – Prosegue incessante l’impegno della Guardia di Finanza per la tutela della collettività e della legalità economico-finanziaria nonché alla prevenzione e alla repressione delle violazioni in materia di “lavoro sommerso”. Nel corso di un controllo, i Finanzieri della Compagnia di Erba hanno rinvenuto, presso una pizzeria da asporto nel comune di Arosio (CO), tra i 7 lavoratori trovati intenti a prestare la loro opera, 3 lavoratori in “nero”, impiegati con mansioni di cassiere, consegne a domicilio e confezionamento. Per tale irregolarità, sono state elevate sanzioni che, se sanate entro 120 giorni dalla contestazione, ammontano a 5.400,00 euro altrimenti potranno raggiungere la somma massima di 43.800,00 euro.

Parallelamente, presso una struttura ricettiva nel comune di Carimate (CO), i militari del Reparto hanno scoperto un lavoratore addetto al riassetto camere impegnato in attività lavorativa in maniera irregolare. Anche per tale violazione, sono state elevate sanzioni per 1.800,00 euro se sanate nel termine di 120 giorni, altrimenti la somma potrebbe toccare la cifra di 10.800,00 euro.

Essendo stata superata, in entrambi i casi, la soglia del 20% dei lavoratori in nero sugli impiegati totali, è stata inviata all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Como-Lecco apposita segnalazione per procedere alla sospensione dell’attività nei confronti dei due esercenti. L’attività delle Fiamme Gialle s’inquadra, in particolare, in due dei numerosi obiettivi perseguiti dal Corpo: da un lato arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge, dall’altro tutelare proprio la parte più debole del rapporto di lavoro, i lavoratori dipendenti. Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro.