Varese. Piste ciclabili “fantasma”, le indagini della Finanza

Tempo di lettura: 2 minuti

VARESE – I militari della Guardia di Finanza di Luino, nell’ambito dell’attività volta al contrasto degli sprechi degli enti locali e finalizzata soprattutto a verificare la regolare applicazione della normativa sugli appalti pubblici, hanno concluso un’attività di polizia giudiziaria nei confronti di tre enti locali ed alcune società di capitali, i primi, quali affidatari dei lavori e le altre quali aggiudicatarie degli appalti, nell’ambito della costruzione di alcune piste ciclopedonali del basso e dell’alto varesotto.

L’operazione “Bike Shadow”, durata un anno, ha portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Varese di 18 soggetti tra amministratori, funzionari e pubblici impiegati, nonché alcuni professionisti ed alcuni imprenditori.

Le accuse formulate nei loro confronti hanno riguardato le ipotesi di: falso ideologico commesso da pubblici ufficiali, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio alla frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata ai danni dello Stato.

Le attività sono state indirizzate altresì a verificare la destinazione dei contributi regionali, pari a ben 6.800.000 euro, di cui hanno beneficiato 19 enti locali, contributi assegnati nell’ambito di un bando pubblico che prevedeva, quale aspetto imprescindibile per l’ottenimento del contributo regionale, la realizzazione di piste ciclopedonali che collegassero le Stazioni Ferroviarie ai punti di approdo della navigazione ecc. con la realizzazione di sistemi bike sharing, parcheggi per biciclette, velostazioni, sovrappassi ciclabili, cartellonistica ecc.

Le investigazioni svolte dalle Fiamme Gialle Luinesi hanno permesso di accertare che, nell’ambito dei tre appalti esaminati, per un valore complessivo di € 2.300.000, molte opere non erano state realizzate o comunque non erano funzionanti, nonostante il termine dei lavori fosse ormai scaduto da tempo.

Tuttavia, allo scopo di percepire ugualmente i contributi regionali, pubblici funzionari, progettisti, direttori dei lavori ed imprese, attestavano falsamente come regolari i lavori eseguiti e le forniture ricevute, causando un danno erariale di rilevante gravità.

Gli amministratori dei tre enti locali – non avendo realizzato in parte quanto previsto dal bando, al quale hanno partecipato e vinto, ottenendo punteggi che hanno permesso loro di aggiudicarsi i cospicui finanziamenti, a scapito di altri enti locali partecipanti – hanno ricevuto illecitamente dalla Regione Lombardia, soggetto danneggiato, oltre 1.380.000 € di contributi pubblici.