Galbiate. Salvaguardia dei servizi scolastici nelle frazioni, Sinistra Lavoro scrive al commissario

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GALBIATE – Sinistra Lavoro di Galbiate ha scritto una lettera al Commissario Prefettizio di Galbiate dottoressa Laura Maria Motolese per la salvaguardia dei servizi scolastici nelle frazioni di Galbiate per l’anno 2021/2022. Di seguito la lettera a firma di Francesco Coniglione.

“Gentile dottoressa,
con la presente ci rivolgiamo direttamente a Lei nella considerazione che la Sua nomina a
Commissario, fino all’elezione del nuovo Consiglio Comunale, comporti l’esercizio dei pieni poteri degli organi del Comune: sindaco, giunta e consiglio.
In virtù di tali poteri ci permettiamo di segnalarLe alcune difficoltà che potrebbero insorgere, se non affrontate per tempo, e causare disagi in alcune frazioni, già troppo spesso considerate come confini del reame.
In particolare, raccolte alcune preoccupazioni e dubbi circa i servizi scolastici che potrebbero avere problemi di ridimensionamento a seguito della malsana riforma Gelmini (Legge n. 111 del 15 luglio 2011), siamo ad attenzionarLa per far sì che ciò non debba succedere. A tale riguardo, considerato che le iscrizioni per l’anno scolastico 2021/2022 dovrebbero essersi già concluse, almeno parrebbe, Le proponiamo, sommessamente, di avviare, appena Le sarà possibile, una discussione con i genitori dei bambini, con le Istituzioni scolastiche e con i sindacati della scuola, al fine di programmare al meglio il diritto allo studio in tutto il territorio comunale ed in particolare nelle frazioni.
Preoccupati, sperando che non debbano succedere, dei ridimensionamenti, che non sarebbero altro che un colpo di mannaia al territorio e che lascerebbero profonde ferite, La invitiamo a fare tutto ciò che è possibile perché i servizi primari, come la scuola, non siano difficoltosi, ma esigibili, di qualità e piacevoli anche nelle frazioni. Quello che è possibile fare bisogna farlo.
Nel peggiore dei casi, se l’Istituzione scolastica non fosse in grado di poter mantenere tutte le attività, Le chiediamo di valutare con risorse comunali un “progetto integrativo” con eventuali “insegnanti di appoggio” oltre che con il coinvolgimento delle associazioni del territorio disponibili (es. Alpini, associazioni sportive e di volontariato, ATS per educazione igienica e alimentare, docenti in pensione ecc.) per assicurare, tenendo fermi i dispositivi educativi ministeriali, in accordo ovviamente con le autorità scolastiche, la continuità dei servizi educativi, anche laddove il numero degli alunni fosse inferiore a quanto previsto dalle insane disposizioni. Tutto ciò magari con l’aggiunta di una diversa organizzazione dell’orario degli insegnanti consenzienti, in maniera tale da coprire ciò che la controriforma Gelmini ha negativamente imposto.
Ringraziando per l’attenzione, voglia gradire, con stima, i nostri saluti”.