Intervento del Forum Salute Mentale di Lecco sull’episodio di violenza accaduto in stazione

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LECCO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del Forum Salute Mentale di Lecco in merito all’episodio di violenza avvenuto lunedì 9 Settembre in stazione a Lecco.

 

“Come Forum Salute Mentale di Lecco interveniamo in merito al grave fatto di violenza accaduto alla stazione di Lecco, ampiamente ripreso sulla stampa locale e nazionale e sui social.

Esprimiamo anzitutto solidarietà alle due donne vittime, che ci hanno tuttavia insegnato la capacità di rispondere con una dignità sobria e composta.

Premesso che chi si rende responsabile di atti di violenza deve sempre rispondere delle sue azioni, quello che non è accettabile è l’accento posto subito da molti sul fatto che il responsabile fosse straniero, migrante (ed irregolare, anche se puntualmente poi smentito dalle autorità). Straniero o italiano, con la pelle bianca o di altri colori, non cambia di una virgola il fatto e non è un’aggravante né una scusante. Nessuna etnia ha l’esclusiva della violenza. Basta scorrere la cronaca quotidiana dove italiani, sani e di colore bianco, commettono violenze inaudite sulle donne.

Quello che invece emerge dalla cronaca, che vogliamo riprendere, è il collegamento posto con una situazione di disagio mentale di quella persona.

Anche da questo punto di vista non è accettabile alcuna generalizzazione o allusione ad una pericolosità intrinseca del disagio mentale. Nemmeno le persone con disagio mentale hanno l’esclusiva della violenza ed anzi i dati epidemiologici ci dicono il contrario.
Qui non si tratta di problema di sicurezza e ordine pubblico, come qualcuno invoca: è fuorviante e non aiuta a risolvere il problema.
Si tratta di disagio psichico. E questo non lo teniamo fuori dalle nostre vite e dalla nostra società né con i cancelli né con i muri. Questi, i cancelli e i muri, sono stati abbattuti 40 anni fa da Basaglia con la legge 180 che ha dato all’Italia e al mondo una grande lezione di umanità e civiltà, chiudendo i manicomi e ridando dignità e più autentica possibilità di cura ai malati.

Sappiamo per esperienza, come utenti, familiari e operatori, che il disagio psichico può attraversare la vita di ciascuno di noi o delle persone che più ci sono care in qualunque momento, e sappiamo quanto sia difficile affrontare queste situazioni.
Non conosciamo personalmente questa persona, ma la stampa riporta una ricostruzione attenta e rispettosa della sua storia, fatta dagli educatori che l’hanno seguita, e non sappiamo se ora fosse seguita dai servizi.

Sappiamo però quanto i servizi siano necessari, quanto sia fondamentale per una persona che si trovi in una situazione di disagio mentale poter accedere in qualsiasi momento a luoghi con operatori in grado di accogliere, di ascoltare, di aiutare a gestire la situazione di crisi prima che questa raggiunga livelli non controllabili.
Molto si sta già facendo e gli sforzi sono evidenti, ma serve di più. Serve saper rispondere ai bisogni sempre più differenziati di una società complessa, che parla sempre più linguaggi diversificati, e non solo perché le persone provengono da continenti diversi.

Serve metter fine alle politiche di tagli del personale e si cominci ad assumere operatori sociali, sanitari e psicologi. Serve costruire reti con la comunità. Serve la prevenzione.
La fase in atto per l’attivazione di un nuovo Centro Psico Sociale in Via Tubi Lecco, in sostituzione della sede fatiscente di Via Ghislanzoni, che ci auguriamo proceda speditamente, è una opportunità importante per dare una svolta nel nostro territorio.

Su questo obiettivo, riteniamo fondamentale il coinvolgimento di tutta la comunità, delle istituzioni, del Dipartimento di Salute Mentale, delle associazioni, dei cittadini, perché il nuovo CPS possa diventare cuore pulsante per la città, luogo di promozione della salute mentale, luogo a disposizione di chiunque, in situazione di disagio psichico più o meno conclamato, senta la necessità di essere accolto, ascoltato, preso in carico, lui con i familiari che condividono la sofferenza”.

Forum Salute Mentale di Lecco