Nuova viabilità sul Ponte Vecchio, la lettera di un lettore

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lettera

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo.

“Buongiorno,
leggo quanto riportato nell’articolo da Voi pubblicato in data 01/11 u.s. “Ponte Vecchio, Ambientalmente: bisogna guardare al futuro, oltre le polemiche” e non posso non rispondere, premettendo che, non è una risposta “di pancia”, come sento ultimamente definire tutto ciò che ha parare contrario da quanto in essere e deciso da chi pensa di avere in uso esclusivo la testa come lascia intendere questa Amministrazione.
Rispondo nella fattispecie a alla domanda “Novembre 2022, ovvero oggi: chi tornerebbe indietro?”: io senz’altro, forse l’unico cittadino?
Quale abitante di Pescarenico e comunque lecchese da sempre, vedo un bel parcheggio alla Piccola che risulta fattivamente e perennemente deserto, un simbolo forse, che di fatto non è  utilizzato, ma direi di più, neanche calcolato nella mente dei cittadini, se non per chi l’ha sponsorizzato e voluto.
Una chiusura del primo tratto di via Ghislanzoni che ha creato un taglio netto alla viabilità costringendo il traffico sulla direttrice, già affollata e perennemente al collasso, di corso Martiri senza un’alternativa.
Una chiusura totale incomprensibile del ponte Vecchio al sabato, domenica nonché durante le ore notturne che ha generato e continua a generare gravi ripercussioni sul traffico per gli abitanti locali che devono raggiungere le proprie abitazioni (ma tanto l’Amministrazione non vive lì…) e senza aver generato l’effetto del “pienone” (“decine tra pedoni, biciclette, famiglie con le carrozzine”.) che fa solo ridere chi invece abita e frequenta quei luoghi veramente perché comunque anche prima della chiusura metà del ponte era h24 pedonale (ve ne siete accorti?) e nulla è mutato.
Questo non costa “qualche settimana di adattamento” ma costa in termini di ciò che abbiamo di più prezioso e cioè il tempo: tempo che ora si passa in coda e che invece potrebbe essere utilizzato in altro modo, magari con la propria famiglia:
Per levare il paraocchi occorre solo che tutti, anche l’Amministrazione provi quotidianamente questi disagi.
Ma d’altronde, per vostra fortuna, probabilmente avete orari che Vi permettono di non vivere, vedere e comprendere queste situazioni continuando a perseverare nell’ideologia del decanter: prima o poi ci si abituerà…”
ing. Nicola Dell’Oro