Teleriscaldamento: “Servono chiarezza e vigilanza”

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LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:

“Sul progetto del Teleriscaldamento è nota la contrarietà di molti, noi compresi: in sostanza, dietro un’apparente scelta “ecologica”, suggellerebbe ancora per svariati anni la combustione dei rifiuti (circa la metà non prodotti nella nostra Provincia) e relativi effetti inquinanti (perlomeno a rischio di gravi insalubrità e sicuramente climalteranti). Nel campo dei favorevoli, per dimostrarne invece la presunta virtuosità, si afferma che entro la scadenza delle attuali autorizzazioni (2032) l’Inceneritore di Valmadrera cesserà di essere la fonte d’alimentazione del Teleriscaldamento che verrebbe quindi sostituito da fonti rinnovabili, peraltro mai ben determinate (e già questo per molti sarebbe un evidente vulnus)”.

“Sostanzialmente in documenti pubblici di SILEA si parla di centrali a “gas”, a “biomassa”, “solare termico” e “pompe di calore ad acqua di lago”….quest’ultime, uniche realmente virtuose, ci risulta non siano “intercambiabili”, per caratteristiche termiche e distributive, con l’impiantistica applicabile alla “fonte Inceneritore”. Come per le rimanenti, basate comunque sulla combustione, non sfugge l’oggettivo impatto climalterante viste le notevoli quantità emissive di CO2 (circa 130.000 tonnellate annuali del Forno Inceneritore, una delle fonti maggiori a livello provinciale). Ma è della combustione delle biomasse – probabilmente le più accreditate come possibile fonte alternativa – che occorre sfatarne la presunta virtuosità ecologica”.

“Un recente articolo sulla rivista della Società Italiana di Epidemiologia (qui allegato) che rimanda ad una autorevolissima documentazione europea e nazionale (EEA,ISPRA,GSE) merita la segnalazione. Si intitola : “Le biomasse legnose non sono vere energie rinnovabili e il loro uso causa gravi effetti sulla salute”. Scopriamo, in modo documentato che: “Le biomasse sono climalteranti”, “Le Biomasse comportano il taglio diffuso di alberi e foreste” e che “Stanno emergendo evidenze scientifiche dirette di danni alla salute” Alcuni passaggi sono significativi: “Le centrali a biomassa solide legnose incentivate ….sono responsabili, quindi, per il solo PM 2,5 che emettono in atmosfera … di quasi 1500 morti precoci ogni anno in Italia…” ; “Lo scorso 04 marzo 2019, un gruppo di organizzazioni no-profit e cittadini di 6 Paesi (Estonia, Francia, Irlanda, Romania, Slovacchia, Stati Uniti) ha presentato alla Corte di giustizia europea un’azione legale per rimuovere le biomasse legnose dalle energie rinnovabili.”; “… e aumentare fortemente le emissioni di gas serra, stimando che le emissioni di CO2 da combustione di bio-masse legnose siano una volta e mezza maggiori rispetto alle emissioni del carbone e 3 volte quelle del gas naturale …”.

Nel contempo dalla stampa si è appreso che a novembre dovrebbero pervenire i progetti dei 3 partecipanti residuali all’apposita gara europea per il Teleriscaldamento. Riteniamo quindi che, anche alla luce delle osservazioni sopra evidenziate, occorra da parte di tutta la Cittadinanza la massima vigilanza (non solo degli organismi preposti) nel verificare l’effettiva virtuosità e compatibilità dei progetti rispetto agli intenti sottesi ed alle dichiarazioni pubbliche connesse. Particolare attenzione e vigilanza a partire dai Sindaci stessi ma anche dalle forze politiche che si autodefiniscono sensibili ai problemi ambientali come pure dell’associazionismo dichiaratamente “ecologista”. Chiediamo in particolare a Legambiente Lecco, i cui ultimi due presidenti sono divenuti rispettivamente Assessore all’Ambiente del capoluogo e membro del Consiglio di amministrazione di SILEA, di dare coerentemente seguito alle loro precedenti forti dichiarazioni pubbliche.

Rete Consiglieri Informati della Provincia di Lecco
Comitato Lecchese Acqua Pubblica e Beni Comuni