Arci, circoli uniti in un weekend ricco di iniziative

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Congresso arci 2014 (6)LECCO – Ricco programma di iniziative quello organizzato dai diversi circoli Arci per questo weekend, a partire dai tre giorni per ricordare Ernesto Guevara de la Serna.

Si comincia venerdì 18 luglio alle ore 21.30 presso il Circolo Arci di Foppenico con tutto il rock anni ’70 dei Cherry Pie, mentre sabato sera sempre alle 21.30 l’intrattenimento è assicurato dal divertente mix dei Marma Malugi.

Domenica 20 luglio avrà luogo invece il Rail and River Festival, dalle ore 16.30 alle 23.30 presso il circolo La Lo.Co di Osnago, dove a susseguirsi sul palco ci saranno una seria di gruppi che suoneranno dall’Acustico al Pop al Jazz al Folk al Regressive/Country/Rock.

Ma le iniziative non finiscono qui e proseguono con la programmazione teatrale, promossa dal Circolo Arci La Ferriera di Lecco: si alza il sipario domenica alle ore 21.00 per una rappresentazione curata dalla Compagnia di San Giovanni.

A cuore dei vari circoli Arci la questione della Pace in Medio Oriente: sarà proprio l’Arci ad aprire il Consiglio Nazionale di Sabato 19 luglio 2014, ospitando l’ambasciatrice palestinese in Italia Mai Al-Kajla, donna che ha lavorato per ben di 17 anni presso l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione, assistendo i rifugiati palestinesi in Giordania, Siria, Libano, Cisgiordania e della Striscia di Gaza, finendo nelle carceri israeliane come prigioniera politica nel 1986.

Infine, ma non ultimo per importanza, il dibattito sulla democrazia e nello specifico, sulla riforma elettorale: “L’Arci è impegnata da sempre a difendere ed estendere la democrazia, i diritti e le garanzie scritti nella nostra Costituzione, a cambiare la politica per ricostruire la connessione tra partecipazione popolare, rappresentanza e istituzioni” si legge in uno degli ordini del giorni approvati nell’ultimo Congresso Nazionale dell’Arci “crediamo che la nuova legge elettorale votata dalla Camera sia un obbrobrio. Una classe politica alle prese con una gigantesca crisi della rappresentanza non esita a escludere dalla partecipazione democratica sempre più persone, ad alimentare disgusto per la politica e l’astensione, a consegnare sempre più persone all’anti-politica e alle sirene della possibile regressione autoritaria.”