Caldaie rotte: al Parini proteste, Grassi al freddo per un mese

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Il liceo scientifico G.B. Grassi
Il Liceo G.B. Grassi
Il Liceo G.B. Grassi

LECCO – Sono tempi “rigidi” per le scuole lecchesi: oltre all’assegnazione dei posti per i professori ancora non terminata, da qualche giorno gli studenti del liceo Grassi e dell’istituto Parini di Lecco sono costretti a fare lezione al freddo a causa della rottura delle rispettive caldaie.

Una situazione che ha provocato la protesta degli alunni che martedì mattina, al Parini, si sono rifiutati di entrare in aula. Il caso è sotto l’attenzione della Provincia, che ha competenza sulle scuole superiori della città, ma le notizie non sono buone almeno per il Liceo Grassi dove studenti e professori dovranno rassegnarsi a fare lezione muniti di giubbino almeno fino a metà di novembre.

A confermarlo è il presidente della Provincia, Flavio Polano: “Sapevamo che le caldaie dei due istituti erano vetuste ed era già in programma la loro sostituzione, il problema è che hanno tirato le cuoia prima del tempo. All’istituto Parini già dal 16 ottobre sono in corso i lavori di riparazione e oggi l’impianto di riscaldamento funziona al 90%”.

Più complessa la situazione a Liceo dove la gara d’appalto per il sistema di riscaldamento se l’era aggiudicata la cooperativa Concordia , finita al centro di un’indagine della Guardia di Finanza e oggi in amministrazione controllata:

“Da noi la cooperativa ha vinto regolarmente l’aggiudicazione del servizio – ha commentato Polano – il problema è che quest’anno, a seguito della riforma degli enti locali, non era possibile indire una nuova gara e abbiamo dovuto prorogare i contratti con i gestori. La cooperativa oggi ha un curatore che gestisce tutte le attività, abbiamo riscontrato maggiori difficoltà nel confronto con il gestore e i tempi si sono allungati. Contiamo di risolvere il problema entro metà novembre”.