Caleotto, la divisione in più classi scontenta i genitori. Il dirigente: “Prima la sicurezza”

Tempo di lettura: 3 minuti

Trentasei famiglie scrivono al dirigente della scuola dell’infanzia del Caleotto

La suddivisione in più classi per gestire le misure anti-Covid crea malcontento

LECCO – In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, il ritorno a scuola non è stato semplice né per il personale scolastico tanto meno per gli studenti e le loro famiglie. E’ soprattutto tra i più piccoli che la situazione si fa più delicata.

E’ il caso della scuola dell’infanzia del Caleotto, che è parte dell’istituto comprensivo Stoppani, dove 36 famiglie hanno deciso di scrivere una lettera al dirigente scolastico dopo la divisione delle tre storiche classi (in tutto 52 bimbi) in cinque sottogruppi:

“I bambini che saranno divisi non avranno più la loro classe e tutti i loro compagni, e alcuni cambieranno completamente insegnanti – ci spiega un genitore – La scuola è iniziata col mantenimento delle tre sezioni e adesso il Dirigente ha deciso di cambiare, quando ormai i gruppi si sono coesi. Altre scuole hanno iniziato con già tutti i gruppi divisi, nella nostra scuola invece no e questo genera parecchio malcontento”.

Nella lettera, le famiglie scrivono al dirigente “come da lei affermato in riunione in modalità virtuale, la nostra scuola non avrebbe incontrato difficoltà nel mantenere i tre gruppi classe poichè gli spazi erano sufficientemente ampi per contenere i nostri figli secondo normativa Sars Cov-2. La formazione dei cinque gruppi, seppur valido strumento per la tracciabilità del virus e per la tutela dei bambini e anche verso le maestre avendo un minore numero di alunni, presenta delle criticità all’atto di oggi dal punto di vista pedagogico-didattico e relazionale”.

“La formazione delle due nuove sezioni, in caso di positività al virus da parte di un bambino di una qualsiasi classe, porrebbe in quarantena 3 classi su 5, mentre mantenendo le tre ‘bolle’ create dall’inizio dell’anno scolastico, nel medesimo caso, comporterebbe la messa in quarantena di una sola classe” fanno presente i genitori.

“Per alcuni bambini di 5 anni – concludono – si creerebbe una discontinuità didattica in quanto non avrebbero la stessa insegnante che ha seguito il percorso didattico negli anni precedenti”.

Il dirigente: “Così garantiamo più sicurezza”

“Gentili genitori, ho letto con attenzione la vostra richiesta – è la risposta del dirigente, il prof. Massimiliano Craia – Le motivazioni all’interno del vostro scritto sono incentrate su aspetti pedagogici che non possono che essere condivisi da questa dirigenza, ponendo in secondo piano, però, l’aspetto della sicurezza di alunni ed operatori in una delicatissima fase dell’emergenza sanitaria in atto”.

“L’organizzazione della scuola dell’infanzia che partirà dalla prossima settimana è il risultato di un lavoro lungo e complesso che è partito nel mese di giugno con interlocuzioni continue con enti locali ed amministrazione scolastica” aggiunge il dirigente facendo riferimento alle misure richieste dal ministero sulla riduzione del numero di bimbi per gruppo.

“L’istituto comprensivo Lecco 3 è riuscito ad ottenere il 100% delle risorse necessarie ed è in grado di garantire il massimo livello di sicurezza possibile per l’utenza scolastica di tutti i plessi – aggiunge – Per questo motivo ritengo irricevibile la vostra richiesta che, di fatto, abbasserebbe gli standard di sicurezza previsti e concordati in interlocuzioni continue nell’ambito delle conferenze di servizio effettuate sul territorio comunale. Sono certo che tutti comprenderete le motivazioni del mio diniego, la sicurezza in questa fase è prioritaria su qualunque altro tipo di valutazione”.