Cantonieri di Comunità, quattro anni di ‘cura condivisa’ della città

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cantonieri di comunità

L’attività dei Cantonieri di Comunità era stata avviata a giugno 2021: oltre 1.400 gli interventi effettuati

Oltre all’impatto pratico, il progetto ha generato un profondo valore umano e sociale

LECCO – Si avvia verso il quarto anno di attività il Progetto Decoro Urbano – Cantonieri di Comunità, avviato a giugno 2021 dal Comune di Lecco in collaborazione con l’Impresa Sociale Girasole, la cooperativa Il Grigio e il servizio CESEA de “L’Arcobaleno”. Un’iniziativa che unisce inclusione sociale e occupazionale per persone fragili con la cura e manutenzione del territorio urbano.

Il progetto, frutto di un’idea condivisa tra il settore delle Politiche Sociali comunali e quello Lavori Pubblici, Ufficio Manutenzioni e Cura della Città, si è dimostrato un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, operatori sociali e cittadini.

Cantonieri di comunità leccoIn questi primi tre anni e mezzo, le squadre dei Cantonieri di Comunità hanno effettuato oltre 1.400 interventi su tutto il territorio lecchese, dal centro ai rioni: sistemazione di cavallotti, panchine, ringhiere, piccoli lavori di manutenzione e verniciatura, sgomberi e traslochi per scuole e famiglie seguite dai Servizi Sociali. Solo per la cura del verde e dei monumenti si contano oltre 100 giornate di intervento.

Le attività si sono svolte grazie al lavoro congiunto di squadre formate da persone segnalate dai servizi sociali, coinvolte in tirocini di inclusione sociale o contratti part-time, con il supporto educativo e tecnico di operatori specializzati. Le giornate lavorative sono state anche occasione di relazione, socialità e riscatto personale, grazie alla presenza di momenti comuni come il pranzo nella mensa comunale.

cantonieri di comunitàOltre all’impatto pratico, il progetto ha generato un profondo valore umano e sociale. Le persone coinvolte – definite “fragili” solo in apparenza – hanno potuto rimettersi in gioco, sviluppare competenze, ritrovare autostima e in alcuni casi anche reinserirsi stabilmente nel mondo del lavoro: sette partecipanti sono stati assunti, quattro hanno raggiunto la pensione, altri hanno intrapreso nuovi percorsi.

“Qui si ha la possibilità di stare bene, ma anche di stare male – spiega Francesco Pizzagalli, coordinatore dei Cantonieri – e ogni giorno si può ricominciare. I cantonieri non portano solo richieste, ma valore. La loro presenza costante li ha resi punti di riferimento nei quartieri”.

cantonieri di comunitàOltre alla dimensione tecnica, fondamentale è stato lo sviluppo di relazioni con cittadini, scuole, enti e associazioni: Arci, Amici di Germanedo, Protezione Civile, Informagiovani, progetto Penelope e Bookcrossing, solo per citarne alcuni. La presenza dei cantonieri nei quartieri ha creato legami umani autentici: chi offre un caffè, chi racconta la propria storia, chi li attende come parte integrante della comunità.

Nel corso del 2025 due nuovi cantonieri entreranno del ‘team’. Il turn-over fisiologico ha permesso di raggiungere un numero maggiore di beneficiari rispetto a quanto previsto nel 2021, segno della vitalità e della flessibilità del modello.

Oggi, i Cantonieri di Comunità sono molto più di un’iniziativa di manutenzione urbana: sono un simbolo concreto di rigenerazione personale e collettiva, un ponte tra fragilità e cittadinanza attiva, tra il margine e il centro della città.

maria sacchi
L’assessore Maria Sacchi

“Quello dei Cantonieri di Comunità – commenta l’assessore ai Lavori Pubblici Maria Sacchi – è un progetto che si prende cura delle persone che a loro volta si prendono cura dei luoghi, incarnando perfettamente il senso di appartenenza ad una comunità e la volontà di mettersi al servizio della stessa. Il loro apporto in termine pratico è visibile agli occhi di tutti i cittadini, in questi anni sono stati effettuati tantissimi piccoli interventi che fanno la differenza e testimoniano che c’è attenzione e cura”.

Emanuele Manzoni
L’assessore Emanuele Manzoni

“Prendersi cura della nostra comunità significa porre attenzione alle persone ma anche ai rioni, alle piazze, ai parchi. Questo progetto va in questa direzione, anzi attraverso la cura dei luoghi gratifica e rende le persone coinvolte, le rende punti di riferimento nella nostra città – aggiunge l’assessore al Welfare Emanuele Manzoni – l’obiettivo non è solo nel risultato, la pulizia e il decoro della città, ma soprattutto nel processo che responsabilizza e valorizza anche chi rischierebbe di rimanere escluso o ai margini. Questo grazie anche al lavoro educativo di operatori sociali presenti e attenti che accompagnano i cantonieri e permettono a questo progetto di realizzare il mandato costituzionale di “rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.