Centro Psicosociale verso la riorganizzazione, un convengo al Manzoni

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LECCO – “Il CPS 2.0: verso una nuova organizzazione dell’attività territoriale”. E’ questo il titolo del convegno promosso dall’Asst di Lecco in programma per il 28 novembre presso l’Aula Magna dell’Ospedale Manzoni. Un’iniziativa volta ad approfondire la trasformazione di carattere organizzativo che interesserà il Centro Psicosociale di Lecco, struttura cardine dell’attività di salute mentale nel territorio (nove pazienti su dieci, tra quelli in contatto con l’Unità Operativa di Psichiatria, sono in carico al Cps, ndr).

Il convegno è stato inquadrato nel corso di una conferenza stampa, giovedì mattina, da parte del Dottor Antonio Lora, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asst di Lecco, di Enrico Frisone, Direttore Sanitario Asst di Lecco e le dottoresse Simonetta Martina e Gianna Cerasoli della Struttura Semplice Area Territoriale Uoc Psichiatria.

Numeri alla mano, risultano poco meno di 5 mila nel 2017 le persone assistite nei Centri Psicosociali di Lecco e Merate. Di questi, il 28% soffre di disturbi emotivi comuni (ansia, depressione), il 59% di patologie mentali più gravi (psicosi, disturbo di personalità grave, disturbi affettivi maggiori, quali depressione e bipolarismo). E se, sempre nel 2017, i nuovi ingressi per quanto riguarda i disturbi emotivi comuni sono stati oltre 500 e quelli per le patologie più gravi circa 300, le proiezioni per il 2018 evidenziano un netto aumento di richieste al Cps.

“Il convegno – ha spiegato il dottor Lora – intende affrontare la riorganizzazione di questa struttura di fronte ai nuovi bisogni, di carattere sociale e sanitario, frutto del cambiamento della società. Le cose sono molto diverse rispetto a 40 anni fa – ha continuato – un tempo c’erano le strutture per assistere esclusivamente pazienti con disturbi mentali gravi, oggi invece siamo di fronte a una variegata tipologia di disturbi, da quelli più lievi, i cosiddetti Disturbi Emotivi Comuni ai più gravi e importanti, senza dimenticare i disturbi legati all’alimentazione, quelli delle donne in  gravidanza, dei giovani e dei migranti, sempre più comuni. A fronte di ciò e del crescente bisogno di salute, mentale evidenziato anche da una recente relazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Cps deve dotarsi di una nuova forma organizzativa, che cercheremo di illustrare nel corso del convegno del prossimo 28 novembre”.

Il Cps dell’Asst di Lecco è suddiviso in tre sedi Lecco (via Ghislanzoni), Merate (via Parini) e un ambulatorio a Bellano (via Carlo Alberto). Vi lavora un team composto da 12 psichiatri, 7 psicologi, 21 infermieri, 8 assistenti sociali e un totale di 18 educatori (tra Cps e Centro Diurno). 

Da sinistra: il Direttore Socio Sanitario dell’Asst Lecco Enrico Frisone, il dottor Alberto Lora e le dottoresse Simonetta Martini e Gianna Cerasoli

 

“Il punto di partenza per la riorganizzazione – ha spiegato la dottoressa Martini – è stata l’analisi dei dati e dei processi clinici, che ci ha permesso di suddividere l’utenza del Cps in ‘gruppi’, sui quali vorremo a loro volta costruire dei poli specifici. Da un lato il Polo dei Disturbi Emotivi Comuni, dall’altro quello dei disturbi più gravi, a sua volta suddiviso per l’utenza in fase ‘acuta’, ovvero che inizia il percorso di cura, e per quella invece con una propria stabilità clinica ma che necessita ancora di assistenza, chiamato Polo di Case Management. Avendo di fronte una realtà variegata dei disturbi mentali dobbiamo poter stringere partnership con il mondo delle associazioni e del volontariato ma anche con i familiari dei pazienti. Senza dimenticare l’aspetto sanitario, ovviamente portante”.

Centro Psicosociale che, come noto, attende di trasferirsi dall’attuale sede di via Ghislanzoni in via ai Tubi. A fare il punto è stato Enrico Frisone, Direttore Socio-Sanitario dell’Asst di Lecco: “Siamo in attesa dell’approvazione del progetto esecutivo dopo di che contiamo in tempi brevi di avviare i lavori – ha spiegato – intanto i locali di via ai Tubi sono stati liberati e resi disponibili. Mi rendo conto che i tempi si siano dilatati parecchio rispetto al cronoprogramma iniziale, e me ne dispiace molto, ma posso assicurare che non siamo rimasti fermi e che la meta finale sarà una struttura profondamente rinnovata a pronta ad offrire alla popolazione l’assistenza necessaria. Sono molto soddisfatto di questo convegno – ha concluso – parte progettuale di un percorso riorganizzativo importante per tutto il territorio”.

Riguardo alle tempistiche di inizio lavori il Direttore non si è sbilanciato: “Per ora posso solo dire che inizieranno sicuramente l’anno prossimo“.