Genitori in campo per una scuola Montessori a Lecco

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LECCO – Lo Spazio Margherita di Lecco ha ospitato sabato pomeriggio, 28 gennaio, un incontro per approfondire la conoscenza del Metodo Montessori. Promotore dell’iniziativa un gruppo di genitori lecchesi desiderosi di istituire una sezione Montessori di scuola Primaria all’interno degli Istituti Comprensivi Statali della città.

Un progetto ambizioso, forse un sogno, considerando i costi dei materiali, i pochi spazi a disposizione e, soprattutto, l’assenza di insegnanti specializzati nel metodo. Nonostante questo, il gruppo si è allargato fino a comprendere, su Facebook, 156 membri ed è riuscito a portare a Lecco Cinzia Vodret, insegnante e formatrice dell’Opera Nazionale Montessori presso il Master all’Università Bicocca di Milano. L’esperta docente si è resa disponibile ad illustrare e chiarire a una quarantina di presenti, tra i quali l’assessore all’Istruzione Salvatore Rizzolino, che cosa significhi per un bambino frequentare una scuola a metodo Montessori.

 

Ma da che cosa nasce la richiesta di questo gruppo di genitori? “Nella ricerca del metodo educativo “giusto” per crescere i miei bambini, mi sono imbattuta nel metodo Montessori e ne sono rimasta affascinata”, spiega Dora Busnelli, fondatrice del gruppo Facebook “x una scuola Montessori a Lecco”. “L’attenzione al bambino è comune a tanti pedagogisti, ma nel metodo Montessori ho trovato un particolare che mette insieme bambino, ambiente e conoscenza. Mi sono documentata sulle scuole primarie statali di Lecco e ho visto tante buone cose realizzate e tante idee da realizzare, tanti docenti attenti a dare il meglio per i propri alunni…”.

Per questo, il grupoo di genitori spera che ci sia qualcuno di questi insegnanti interessato a specializzarsi. “Esatto – conferma mamma Dora – L’idea di mettere il bambino al centro, di dargli materiale, strumenti e opportunità affinché tiri fuori il suo potenziale senza giudizi, premi e punizioni, mi ha spinta ad impegnarmi per fare in modo che chiunque voglia far fare questo percorso al proprio bambino, lo possa fare nella scuola statale”.