Giornata della Prematurità: anche l’ASST aderisce all’iniziativa mondiale

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LECCO – Anche quest’anno il Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Lecco , con le sue Strutture di Neonatologia e di Ostetricia e Ginecologia di Via dell’Eremo, aderisce alla Giornata Mondiale della Prematurità, in calendario per il prossimo 17 novembre.

Nel corso dell’intero pomeriggio, dalle 14 alle 17, presso l’Aula Dipartimentale situata al primo piano dell’Ospedale Manzoni, è in cantiere un open day aperto a tutte le mamme e i papà che vogliono saperne di più. Il programma prevede una serie di incontri con gli specialisti dell’Ospedale di Lecco sul parto prematuro e l’assistenza neonatale.

Sarà anche l’occasione per presentare i progetti e le numerose iniziative delle Associazioni di Volontariato che collaborano, ormai da diversi anni, con la Terapia Intensiva Neonatale (Cuore di Maglia, Easy Mami e Il Mondo che vorrei Onlus) e per festeggiare i primi dieci anni del laboratorio di musicoterapia attivo dal 2007 presso la Patologia Neonatale dell’Ospedale Manzoni e coordinato dal Maestro e musico terapeuta Mauro Galluccio.

Un dato su tutti mette a fuoco la realtà delle nascite premature: solo in Italia, ogni anno, nascono circa 50.000 bambini prematuri, esposti al rischio di complicanze a breve e a lungo termine (soprattutto infettive, neurologiche e respiratorie)e che hanno bisogno, sin dai primi giorni, di cure altamente specializzate e coordinate da team multidisciplinari.

“I neonati gravemente pretermine o con gravi problemi di adattamento alla nascita – spiega Rinaldo Zanini, Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’ASST – rappresentano circa il 3-4% di tutti i neonati. Considerando l’età gestazionale, il neonato può essere definito pretermine quando nasce al di sotto delle 37 settimane di gestazione”. Tra le iniziative più qualificanti della Neonatologia dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale lecchese vi è la disponibilità di spazi per le mamme e i papà dei bambini ospiti dalla Struttura, quattro stanze con 8 posti letto, che permettono di coinvolgere con continuità i genitori nel percorso di cura e assistenza dei piccoli.

“Presso il Manzoni – racconta Roberto Bellù, direttore della Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale – sono circa 350 i ricoveri registrati ogni anno: più del 25% dei piccoli degenti, assistiti dalla nostra équipe clinico-assistenziale, proviene dagli Ospedali della Valtellina, di Como, dell’alto milanese e dell’area occidentale della bergamasca”. La Struttura diretta da Bellù si occupa altresì del trasporto neonatale a Lecco da questi centri ospedalieri che non possiedono la Terapia Intensiva Neonatale. I trasporti realizzati, di cui il 30% in elicottero, sono in aumento da qualche tempo, così come il numero del trasporto delle mamme con gravidanza critica o particolarmente problematica.

Nel pomeriggio, si farà il punto presso la Biblioteca della Terapia intensiva sul progetto “Banca del latte”, volto ad assicurare una costante ed adeguata disponibilità di latte umano ai lattanti con specifici problemi clinici, in particolare i neonati pretermine, grazie alle donazioni da parte di madri in fase di allattamento. “La salute del neonato passa attraverso il latte materno – spiega il dott. Bellù – quando questo non è disponibile o non è sufficiente, per i bambini più fragili il latte di banca rappresenta la migliore alternativa”.