Giornata Mondiale della Prematurità, il 17 open day al Manzoni

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LECCO – Anche quest’anno il Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Lecco , con le sue Strutture di Neonatologia e di Ostetricia e Ginecologia di Via dell’Eremo, aderisce alla Giornata Mondiale della Prematurità, il prossimo 17 novembre.

Nel corso dell’intero pomeriggio, dalle 14.00 alle 17.00, presso l’Aula Dipartimentale, al primo piano dell’Ospedale Manzoni, è in cantiere un open day aperto a tutte le mamme e i papà che vogliono saperne di più. In programma una serie di incontri con gli specialisti dell’Ospedale di Lecco sul parto prematuro e l’assistenza neonatale.

Un dato su tutti: solo in Italia, ogni anno, nascono circa 50.000 bambini prematuri, esposti al rischio di complicanze a breve e a lungo termine (soprattutto infettive, neurologiche e respiratorie) che hanno bisogno, sin dai primi giorni, di cure altamente specializzate e coordinate da team multidisciplinari.

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Il dott. Rinaldo Zanini

“I neonati gravemente pretermine o con gravi problemi di adattamento alla nascita – spiega Rinaldo Zanini, Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’ASST – rappresentano, circa, il 3-4% di tutti i neonati. Considerando l’età gestazionale, il neonato può essere definito pretermine quando nasce al di sotto delle 37 settimane di gestazione”.

Tra le iniziative più qualificanti della Neonatologia dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale lecchese vi è la disponibilità per mamme e papà dei bambini ospiti dalla Struttura, quattro stanze con 8 posti letto, così da riuscire a coinvolgerli con continuità, nel percorso di cura e assistenza dei piccoli. “I genitori dei neonati sono parte integrante dello staff clinico – aggiunge Zanini – ed è fondamentale il loro coinvolgimento attivo, della mamma in particolare, per facilitare il contatto e il riavvicinamento con il proprio bambino, reso difficile da una gravidanza finita troppo presto”.

“Presso il Manzoni – racconta Roberto Bellù, responsabile della Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale – sono circa 350 i ricoveri registrati ogni anno: più del 25% dei piccoli degenti, assistiti dalla nostra équipe clinico-assistenziale, proviene dagli Ospedali della Valtellina, di Como, dell’alto milanese e dell’area occidentale della bergamasca”.

Il dott. Roberto Bellù
Il dott. Roberto Bellù

La Struttura diretta da Bellù (che assiste i ricoverati con elevati livelli di complessità, anche di peso estremamente basso alla nascita), si occupa, altresì, del trasporto neonatale da questi centri ospedalieri, che non possiedono una struttura di Terapia Intensiva Neonatale, a Lecco.

“Attraverso la nostra iniziativa – continua Bellù – vengono coperte le necessità di cure intensive di un bacino di utenza molto vasto, su un territorio particolarmente difficile dal punto di vista orografico”. Sono 70, quest’anno,   i trasporti realizzati, di cui il 30% in elicottero. In aumento, da qualche tempo, anche il numero del trasporto delle mamme con gravidanza critica o particolarmente problematica: una settantina, quelli realizzati sino ad oggi.

Nel corso dell’open day del prossimo 17 novembre saranno presentati anche i progetti e le numerose iniziative in programma con le Associazioni di Volontariato che collaborano, ormai da diversi anni, con la Terapia Intensiva Neonatale: Cuore di Maglia, Easy Mami e Il Mondo che vorrei Onlus. Inoltre sarà presentato il particolare laboratorio di musicoterapia curato dall’Associazione lecchese l’Albero Sonoro.