Goletta dei Laghi: i risultati sul Lario, 7 foci inquinate su 10

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LECCO – Conclusa la seconda tappa del tour della Goletta dei laghi, la campagna di Legambiente giunta alla sua 11^ edizione che attraversa l’Italia per monitorare la qualità delle acque, degli ecosistemi e dei territori lacustri.

Dopo il Lago d’Iseo è stato il Lario oggetto del monitoraggio da parte della Goletta dei laghi, durato tre giorni (da sabato a oggi, 4 luglio): come spiegato dai tecnici questa mattina, presso la sala consiliari della Provincia di Lecco, sulla sponda lecchese sono stati monitorati 10 punti, sulla base delle segnalazioni di criticità fatte dai cittadini attraverso il servizio Sos Goletta. Oggetto dei monitoraggi sono stati soprattutto le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, principali veicoli di contaminazione batterica.

 

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Da sinistra: Stefania Di Vito, Simone Nuglio, l’assessore Anna Mazzoleni, Costanza Panella e Alessio Dossi

 

Due le tipologie di batteri all’attenzione dei rilevamenti della Goletta, Enterococchi Intestinali e Escherichia Coli. Per la prima volta sono state quindi oggetto di monitoraggio anche le presenze di microplastiche: i dati raccolti verranno elaborati nelle prossime settimane e presentati in un convegno nazionale in autunno a Roma.

Sui 10 punti monitorati lungo le rive lecchesi ben 4 sono risultati “inquinati”, 3 “fortemente inquinati” e 3 “nei limiti di legge”: una situazione che obbliga, come spiegato da Alessio Dossi, presidente di Legambiente Circoli Valmadrera-Lecco, “a prendere dei provvedimenti”. Fortemente inquinata per il quinto anno consecutivo la foce del torrente Caldone, sul lungolago di Lecco; risulta invece entro i limiti lo scarico del depuratore di Lecco, non così per Dorio, dove le acque dello scarico nei pressi della spiaggia sono risultate fortemente inquinate. Situazione critica anche presso le foci nell’alto lago: inquinate quelle dell’Adda e della Merla a Colico, così come quella del torrente Esino a Perledo. Fortemente inquinata la foce del torrente Valle dei Mulini a Bellano, entro i limiti invece quella del Pioverna.

Migliore come illustrato la situazione sul ramo comasco, dove i monitoraggi, effettuati in cinque punti, hanno rivelato livelli di batteri intestinali rientranti nei limiti di legge.

Nella seguente tabella il dettaglio dei monitoraggi effettuati dai tecnici della Goletta dei Laghi sul Lario:

 

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“Anche quest’anno sul Lario i dati segnalano le maggiori criticità lungo i corsi d’acqua che arrivano dal lago – ha detto Simone Nuglio, responsabile Goletta dei Laghi Legambiente – ribadiamo che il nostro compito non è di rilasciare dei patentini di balneabilità o che confermino lo stato di salute dei laghi ma di individuare le criticità dei bacini lacustri, con particolare attenzione dove intravediamo un rischio più elevato di inquinamento”.

“I dati della Goletta rendono necessari gli investimenti per la depurazione e il collettamento del sistema fognario nell’alto lago – ha commentato Costanza Panella, presidente del Circolo Lario Orientale – con particolare attenzione alle foci del fiume Adda e delle valli: sono oramai 4 anni che i monitoraggi rilevano dati negativi e di inquinamento, qualcosa non va ed è ora di intervenire”.

 

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Presenti alla conferenza anche il presidente di Lario Reti Holding Lelio Cavallier, Paolo Negri, presidente dell’Ufficio d’Ambito e Giuseppe Mauri, dall’Autorità di bacino. Comune la riflessione emersa per far fronte al problema inquinamento delle foci: “Bisogna lavorare sui depuratori – ha detto Paolo Negri – nel nostro territorio ne abbiamo ben 32, alcuni dei quali piccoli, troppo per garantire il livello di depurazione richiesto. A breve il depuratore di Dorio verrà dismesso – ha annunciato – e gli scarichi verranno confluiti con Dervio”.

L’edizione 2016 ha visto i tecnici della Goletta condurre un campionamento anche nel lago di Annone che alimenta il torrente Rio Torto, affluente del Lario: i rilievi hanno dimostrato che a Civate, presso l’incile Rio Torto, la qualità dell’acqua rientra nei limiti di legge.

 

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Lanciato infine l’allarme per la riserva Pian di Spagna, visitata dall’equipaggiamento della Goletta in questi giorni: “Si tratta di un’area umida d’interesse europeo e di straordinaria biodiversità – hanno detto i tecnici – ma no mancano criticità ambientali che minano l’equilibrio di questo territorio stretto tra la Val Codera e la Valle dei Ratti”. Per ulteriori informazioni https://we.tl/Kt5HnEYYV8