Gran finale con il regista Gianni Amelio, buona la prima per il Lecco Film Fest

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Il noto regista ha presentato “Il primo uomo”

“Il riscatto dalla povertà per il coraggio di una donna”

LECCO – Dal palco, per prima cosa, ha esortato tutti a fare qualche sacrificio e continuare a tenere la mascherina in un momento delicato dopo l’emergenza che ha messo l’Italia in ginocchio. Il regista Gianni Amelio si è presentato così al folto pubblico che, domenica sera, ha partecipato alla Casa dell’Economia alla serata di chiusura della prima edizione del Lecco Film Fest.

Ancora presto per un bilancio preciso, ma la sensazione è che l’organizzazione abbiamo vinto una scommessa tutt’altro che scontata in tempo di covid e la serata di ieri è stata la conferma. L’evento finale, programmato in piazza Garibaldi, è stato spostato all’auditorium della Casa dell’Economia a causa del maltempo. Nonostante la capienza elevata, una parte del pubblico è stata trasferita in sala Ticozzi dove era stata approntata una diretta streaming dell’evento.

Gianni Amelio, intervistato dal critico Gianluca Pisacane, ha parlato del suo ultimo lavoro dal titolo “Il primo uomo” tratto dal romanzo autobiografico incompiuto dello scrittore e filosofo francese Albert Camus: ” ‘Dimentichi di parlare di Albert Camus e parli di se stesso’, queste le parole che mi ha detto Catherine Camus, la figlia dello scrittore, quando dovevo cominciare il film. Mi ha lasciato via libera per raccontare quello che io ero da bambino nonostante intorno si vedessero degli elementi che rimandavano ad altri anni: la storia di Camus si svolge nel 1924, la mia all’inizio degli anni ’50, ma la povertà ha sempre la stessa faccia. Cosa c’è però d’importante? Il riscatto dalla povertà per il coraggio di una donna ed è per questo che siamo qui stasera con un film come ‘Il primo uomo’. Il motore di tutta la storia sono prima la nonna e poi la madre dello scrittore. Una storia vera dall’inizio alla fine”.

Gianni Amelio si è mostrato come un regista sinceramente innamorato del cinema: “Vorrei far questo mestiere con dei secondi fini: un appartamento a New York, una barca e, perché no, un appartamento qui a Lecco vista Resegone – ha scherzato il regista -. Purtroppo non ci riesco, non sono un regista di successo ma i primi film sono l’amore che io provo per questo mestiere”.

Una chiacchierata a tutto tondo con un regista che non ha esitato a raccontarsi. Con la proiezione del film si è conclusa una prima edizione del Lecco Film Fest che per quattro giorni ha proiettato la nostra città nel panorama del cinema nazionale importante. Momenti di riflessione si sono alternati a momenti di spensieratezza: gli organizzatori si sono messi in gioco in un periodo certamente non semplice e il risultato è stato strepitoso!