Lecco. Con l’arcivescovo Delpini, inaugurata la Casa della Carità

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Mons. Delpini, insieme a Luciano Gualzetti di Caritas, svela la targa della nuova Casa della Carità di Lecco

Mons. Mario Delpini benedice la nuova struttura della Caritas destinata ai bisognosi

Rinnovato il rifugio notturno, una nuova mensa, un emporio della solidarietà. Duecento volontari attivi

LECCO – Già da qualche settimana ha aperto le sue porte agli ‘ultimi’, oggi la Casa della Carità di Lecco è stata ufficialmente inaugurata alla presenza dell’arcivescovo Mario Delpini. 

Un sogno che diventa realtà: da anni la Caritas e il Decanato di Lecco ambivano alla realizzazione di questo progetto che offre alla città un nuovo centro dedicato ai bisognosi e un punto di riferimento per il volontariato.

“E’ una grande emozione” ha esordito Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana, rivolgendosi alla sala gremita dai rappresentanti del mondo istituzionale e cattolico del territorio, oltre che dei molti che hanno collaborato affinché si potesse giungere alla giornata odierna. A loro è andato il ringraziamento di Gualzetti, compresi i volontari che consentono alla struttura di funzionare e i donatori che hanno permesso di sostenere le spese dell’intervento.

Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana

Una persona in particolare, ha raccontato Gualzetti, ha messo a disposizione 2 milioni di euro ed è morto a due mesi dalla firma dell’atto. “In vita ha voluto che il suo nome restasse anonimo e rispettiamo la sua volontà – ha aggiunto il direttore della Caritas – rappresenta, con il suo gesto, i tanti cittadini che hanno contribuito anche con piccole donazioni”.

Una casa per accogliere e per aiutare a ripartire

I lavori hanno riguardato il vecchio stabile Paolo VI, su tre piani, che già ospitava il rifugio per i senzatetto. L’edificio è stato rimesso a nuovo e vi hanno trovato collocazione, oltre al rifugio notturno, anche gli alloggi per i volontari, la nuova mensa dei poveri per ben 80 posti e  il centro d’ascolto che prima erano  e anche un emporio della solidarietà.

“L’idea che abbiamo di ‘casa’ è quella di offrire un servizio ai poveri – ha spiegato Gualzetti – accoglierli ma anche promuovere la loro ripartenza, la possibilità di una risurrezione. Perché anche chi è più svantaggiato deve potercela fare. Vogliamo consentire alle persone di riacquisire la propria autonomia. E’ la ‘casa’ dei poveri, ma anche dei volontari che qui possono mettersi al servizio degli altri”.

Sono circa 200 le persone che prestano volontariato  nella nuova Casa della Carità insieme agli operatori professionali delle cooperative L’arcobaleno e il Grigio. Gli appartamenti ulteriori ricavati nella struttura saranno destinati ai giovani, alle esperienze di comunità promosse dal Decanato, quindi per ospitare gruppi di ragazzi delle altre parrocchie che a Lecco potranno fare un’esperienza di aiuto al prossimo.

Una nuova piazza

“E’ una grande festa e un grande motivo di orgoglio – ha aggiunto il prevosto mons. Davide Milani – E’ una nuova piazza quella che si va a comporre: la Casa della Comunità, che si prende cura delle persone, comunica con le altre dimensioni della nostra parrocchia, con la nostra chiesa che si prende cura dello spirito, con l’oratorio che cura l’educazione dei più giovani, con il nuovo cinema che s prende cura della cultura”.

Mons. Davide Milani, prevosto di Lecco

“Queste sono le opportunità. Ci sono anche rischi – ha aggiunto il prevosto -ovvero che si possa ‘delegare’ alla sola Casa della Carità l’aiuto ai più deboli, ma la fragilità riguarda tutti e tutti dobbiamo essere pronti a dare il nostro aiuto agli altri. C’è anche il rischio che, strutture così grandi, marcino sole anziché camminare tutti insieme. Sono certo che l’intelligenza e il dialogo costruttivo ci consentiranno di superare entrambi questi pericoli”.

Città deve esser comunità

“Che cos’è una città? – ha chiesto l’arcivescovo Delpini, aprendo il suo intervento – Si dice spesso siano fabbriche di problemi: l’inquinamento, l’isolamento delle persone nelle proprie abitazioni, il nervosismo per il traffico, luoghi dove le condizioni di povertà e le tensioni sociali si alimentano. Si può anche dire che una città è fabbrica di comodità, perché vi si trovano servizi, scuole, ospedali. Nell’antichità la città rappresentava sicurezza, perché le mura che l’accingevano ne erano garanzia”.

mario delpini
L’arcivescovo Delpini nel suo incontro con i volontari della struttura

“I cristiani hanno un’idea di città che è quella di comunità – ha aggiunto mons. Delpini – comunità significa appartenenza, stabilire delle relazioni di solidarietà e cura vicendevole”.

Per l’arcivescovo, che in serata ha visitato la struttura e incontrato i volontari, la Casa della Carità di Lecco “è una riposta ai bisogni” della comunità.

L’emporio della solidarietà

Un’importante novità introdotta nella Casa della Carità è rappresentata dall’emporio che nasce come progetto multidimensionale di aiuto sviluppato da Caritas Ambrosiana per ospitare una pluralità di servizi destinati al contrasto delle povertà presenti nel territorio ed è realizzato in collaborazione con l’associazione Robert F. Kennedy Human Rights Italia (RFK Italia).

Aperto per due mezze giornate a settimana e gestito da volontari opportunamente formati, l’emporio si rivolge alle famiglie in difficoltà del Decanato di Lecco e, al momento, sosterrà 60 nuclei familiari. Rappresenta un metodo alternativo alla distribuzione del pacco viveri, spiegano dall’associazione, permettendo ai beneficiari di scegliere tra gli scaffali prodotti alimentari, per l’igiene personale e della casa, pagando alla cassa con una tessera a punti assegnata in base alle proprie necessità.

“Nel momento più difficile della pandemia, consapevoli e testimoni del crescente disagio che si allargava in ampie fasce della comunità, abbiamo deciso di unire le forze e cercato di dare un aiuto concreto alle aree territoriali e alle persone in difficoltà, attraverso l’impegno e la professionalità di Caritas Ambrosiana – dichiara Stefano Lucchini, Presidente della Robert F. Kennedy Human Rights Italia – A due anni da quei giorni, la crisi è tutt’altro che conclusa; per questo rimaniamo al fianco di Caritas Ambrosiana, con cui condividiamo la viva preoccupazione per le persone in difficoltà, con l’auspicio che la Casa della Carità di Lecco possa dare un aiuto concreto e immediato a chi soffre”.

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