Monti e Sorgenti. Ettore Castiglioni, ‘eroe romantico’ dell’epoca del sesto grado

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sara sottocornola

A Teatro Invito il doppio appuntamento dedicato all’epoca del sesto grado

Durante la serata, condotta da Sara Sottocornola e Nicoletta Favaron, la proiezioni del film ‘Oltre il confine’

LECCO – L’epoca del sesto grado e la figura di Ettore Castiglioni protagonisti martedì sera della rassegna Monti e Sorgenti. Un doppio appuntamento a Teatro Invito, durante il quale è stato presentato il libro ‘Il VI grado degli anni 30’ con l’autrice Sara Sottocornola e, successivamente, è stato proiettato il film ‘Oltre il confine’ di Andrea Azzetti e Federico Massa, dedicato a Castiglioni.

“L’epoca del sesto grado – ha spiegato la giornalista Sara Sottocornola introducendo la serata – si colloca tra il 1920 e il 1940, nel periodo storico tra le due guerre mondiali. In pratica si iniziò a misurare la difficoltà delle salite. La scala ufficiale del sesto grado risale al 1926 e fu creato dall’alpinista Willy Welzenbach: il sesto grado costituiva il limite delle possibilità umane. In quest’epoca si diffuse l’utilizzo dell’attrezzatura da montagna per superare grandi pareti, chiodi, corde, moschettoni, e nacquero i primi contrasti tra chi procedeva in questo stile e chi invece sosteneva l’arrampicata libera, ispirata ad un confronto puro con la montagna, senza l’ausilio di mezzi tecnici. E con la propaganda nazionalista del periodo, l’alpinismo diventa sempre più una sfida, non solo tra italiani ma anche tra stranieri”.

nicoletta favaron
Nicoletta Favaron

Ad incarnare l’eroismo alpinistico italiano, come ricordato dall’autrice e da Nicoletta Favaron, vice presidente del Trento Film Festival presente alla serata, è sicuramente Emilio Comici che nel 1929 aprì la prima via di sesto grado sulla parete nord-ovest della Sorella di Mezzo (Sorapiss). “Comici – hanno ricordato Sottocornola e Favaron commentando alcuni filmati storici proiettati per l’occasione – credeva nella teoria della goccia cadente: per raggiungere la vetta va cercata la linea più elegante e bella possibile, non la più semplice. Per Comici il disegno migliore era una linea retta, che lui apriva con l’ausilio di chiodi, non senza polemiche da parte dei ‘puristi’”.

monti e sorgenti sesto gradoIn questo contesto si inserisce la figura di Ettore Castiglioni, definito ‘eroe romantico’ dell’epoca del sesto grado. “Castiglioni – ha detto Nicoletta Favaron – era un interprete profondo di entrambe le anime del sesto grado. Elegante, malinconico, profondamente innamorato della montagna e dotato di vasta cultura e tecnica alpinista. La sua fine è avvolta dal mistero, un mistero che rende a mio parere ancora più interessante la figura”.

sara sottocornolaNel corso della sua carriera alpinistica Castiglioni aprì oltre 200 vie, distinguendosi tra i migliori di quel periodo. L’antifascismo, già forte nella sua famiglia, cresce nel momento in cui il confronto e la lotta per la ‘supremazia’ si spostano anche sulle montagne tramite gli exploit degli alpinisti: “I diari di Castiglioni – ha ricordato Sara Sottocornola – sono tra i più belli e completi che io abbia letto per le ricerche sull’epoca del sesto grado. Amava scrivere e mettere nero su bianco le sue paure e i suoi pensieri. Più volte rimarca la sua lontananza dall’idea di lotta e successo: per lui la montagna era l’unico modo di realizzarsi. ‘La lotta implica odio – scriveva – l’alpinismo invece amore’ “.

Nel 1943 è chiamato alle armi: da giugno all’8 settembre, data dell’Armistizio, Castiglioni riesce a stare lontano dalla guerra, infatti è istruttore di alpinismo alla scuola Alpina di Aosta. Poi entrerà nella Resistenza, stabilendosi a Ollomont, crocevia tra l’Italia e la Svizzera e aiutando i profughi, ebrei ma non solo. Castiglioni morì in circostanze misteriose nel 1944: il suo corpo fu ritrovato a 2.600 metri di quota, in Valmalenco, avvolto in una coperta. Aveva 36 anni. “Non stava compiendo un’impresa alpinistica e non cercava la gloria, ma stava tornando a casa, dalla Svizzera all’Italia”. Era stato infatti fermato con passaporto non suo nei pressi del passo del Maloja e qui detenuto, privato di scarpe e vestiti perché non scappasse.

Un ‘frame’ del film

Nel film ‘Oltre il Confine’, della durata di circa un’ora, Marco Albino Ferrari ripercorre la storia di Ettore Castiglioni fino alla sua morte, avvolta ancora nel mistero dopo 70 anni. “Si può certamente dire che per questo personaggio il contatto con la montagna era la poesia della sua vita”. Il documentario è disponibile sulla piattaforma inquota.tv, la piattaforma streaming di Cai e Trento Film Festival.