Ritratti di quarantena: Claudia Chinaglia racconta il covid attraverso le sue caricature

Tempo di lettura: 3 minuti

L’artista (per passione) e la sua idea nata per caso

“Ho iniziato a disegnare le mie amiche per farle sorridere e ne è nato un album”

LECCO – Un diario della quarantena attraverso le caricature di amici, famigliari e affetti. Quella della lecchese Claudia Chinaglia è un’idea nata per caso ma che si è concretizzata grazie al suo amore per l’arte. Lei è un’autodidatta, ufficialmente è una libera professionista, ma la sua grande passione la porta, quando è possibile, a realizzare progetti artistici, illustrazioni e decorazioni.

“E’ cominciato tutto in occasione della Festa del Papà perché ogni anno dedico una caricatura a mio padre, era il 14 marzo – racconta Claudia Chinaglia -. Eravamo ancora all’inizio della lunga quarantena e vedevo alcune amiche un po’ in crisi a causa della situazione. Così, un po’ per scherzo, ho iniziato a rappresentarle per farle sorridere un pochino”.

L’iniziativa ha riscosso successo e c’era chi attendeva il giorno successivo per vedere un nuovo lavoro: “L’appuntamento è diventato quotidiano. Ho rappresentato persone che riguardano il mio mondo: amicizie, affetti, famiglia… magari non si conoscono tra loro ma sono tutte legate a me. Le caricature hanno tutte un richiamo al covid ma sempre con ironia. E poi, essendo un’appassionata d’arte, ho realizzato anche le caricature di alcuni artisti per farli conoscere alla mia cerchia di amici. In questo caso la testa è dell’artista mentre il corpo rappresenta una sua opera”.

Caricatura dopo caricatura Claudia è giunta alla fine della fase 1: “Per me è stato un passatempo mentre i miei amici si sono divertiti. Alcuni volevano la propria caricatura e altri mi hanno chiesto di continuare ma purtroppo non posso continuare a disegnare tutta la vita”.

La caricatura dell’artista Mimmo Iacopino dedicata alle sue “Misure Morbide” “In questo momento difficile lo immagino vestire la mia opera preferita”

Ne è nato un libro con una settantina di disegni: “Ho deciso di raccogliere tutte queste caricature in un album che distribuirò ai miei amici e alle persone interessate. Nell’album si vede anche l’evoluzione del mio lavoro: per le caricature mi baso sempre su una fotografia, ma più che la fisionomia cerco di mettere in risalto le attitudini, i comportamenti e le abitudini della persona che, proprio per questo, devo conoscere un minimo. I primi disegni sono fatti con l’acquarello ma quando ho visto che la gente andava a cercare i dettagli sono passata ai pennarelli”.

In copertina un gabbiano posato sulla statua di San Nicolò che si chiede dove sono tutti: “L’uccellino è una specie di firma, ogni disegno ha il suo e si trasforma a seconda della caricatura. Mentre l’album si chiude con la caricatura di quella che ho definito la mia prima fan perché quotidianamente ha commentato ogni mio lavoro. L’album vuole anche essere la testimonianza di un periodo che abbiamo vissuto tutti, nel bene o nel male, raccontato sempre con un pizzico di ironia”.

Questa esperienza potrebbe avere anche un seguito: “Quando sarà possibile mi piacerebbe organizzare un piccolo evento per mostrare le caricature originali e magari donarle in cambio di una piccola offerta, il ricavato lo devolverò in beneficenza”.